Durante la sua ultima missione Greenpeace ha scoperto una nuova barriera corallina in Brasile alle foci del Rio delle Amazzoni. L'equipaggio della nave Esperanza, composto in parte da biologi marini, ha documentato l'interessante rinvenimento per studiare e valutare le caratteristiche del fragile ecosistema.

Si tratta di una barriera di dimensioni estese, che ospita numerose specie indispensabili per l'ecosistema.

La barriera coralina amazzonica si sviluppa su 9.500 chilometri quadrati da Brasile a Guiana francese e possiede caratteristiche uniche al mondo per quantità e qualità della luce disponibile e per le caratteristiche chimico fisiche dell'acqua.

Questo sistema corallino ospita alghe rosse, gorgonie, spugne alte due metri, 73 specie di pesci, stelle marine, aragoste e rodoliti,simili ai coralli.

La sensazionale scoperta si accompagna all'ipotesi di nuovi rilevanti studi, in quanto i biologi marini hanno da subito notato che il nuovo ecosistema si regge in un Ambiente particolarmente poco luminoso.

L'oggetto dei nuovi studi sarebbe la possibilità per le alghe di effettuare la fotosintesi in ambienti poco luminosi. Potremmo immaginare che la naturale evoluzione sia quella di applicare lo studio anche alle piante terrestri, con un forte impatto per l'ambiente.

Purtrppo però, questo paradiso è già a rischi, per la presenza di progetti di ricerca di idrocarburi in attesa di autorizzazione dal governo brasiliano.

Con esplorazioni ai fini delle trivellazioni è a rischio l'intero ecosistema. Non vi è certezza, pertanto, che questi studi possano essere portati avanti.

L'immersione che ha portato alla luce la scoperta è stata effettuata dagli scienziati per mezzo di un sommergibile, ma solo il cinque per cento della superficie è stata mappata, il resto risulta ancora da codificare.

Sarebbe possibile, secondo i biologi, scoprire numerose nuove specie marine, e sarebbe anche molto importante per salvaguardare i pescatori dell'Amazzonia dagli interessi delle multinazionali che distruggerebbero la maggior parte della fauna marina per interessi economici.