Sono passate due settimane dalla partenza della nave Arctic Sunrise di Greenpeace dall'Olanda. Diretta nel Mar Glaciale Artico e più precisamente verso le Isole Svalbard in Norvegia, l'imbarcazione si è fermata nel pressi del ghiacciaio Wahlenbergbreen. I motivi sono molteplici e quando c'è Greenpeace di mezzo sicuramente validi, tra gli altri il meeting internazionale dell'OSPAR - l'organizzazione attraverso la quale 15 governi e l'Unione Europea cooperano per proteggere l'Ambiente marino dell'Atlantico nord-orientale - che si tiene dal 20 al 24 giugno 2016 e la volontà di influenzarne l'esito.
Una musica soave per salvare l'Artico
Durante l'incontro dell'OSPAR si deciderà se istituire un'area protetta di oltre 200.000 chilometri quadrati, vietandone al suo interno l'attività estrattiva. Il voto a sfavore di tale iniziativa deriva da Norvegia, Islanda e Danimarca, le uniche nazioni ad ostacolare il raggiungimento di un accordo pro-Artico.
È in questo contesto che si inserisce il grande artista internazionale Ludovico Einaudi, il quale ha seguito Greenpeace tra i ghiacciai. Unendosi alle firme di circa 8 milioni di persone e a sostegno della salvezza di questa parte di mondo spesso dimenticata, ha composto una tra le più leggiadre opere mai ascoltate. Si chiama "Elegy for the Arctic" la soave melodia composta in difesa dell'Artico.
In un video pubblicato il 20 giugno, Einaudi immerso nel bianco e circondato dall'immensità dei ghiacci, suona questa 'elegia' e commuove come solo un pianista riesce.
Le sue parole in merito sono state valide e definitive. Con un appello commosso e che tocca le corde più profonde di ognuno di noi, il compositore di fama mondiale dichiara che "l'Artico non è un deserto ma un luogo pieno di vita.
Ho potuto vedere con i miei occhi la purezza e la fragilità di quest'area meravigliosa. E interpretare una mia composizione ispirata alla bellezza dell'Artico e alle minacce che subisce a causa del riscaldamento globale. Dobbiamo comprendere l'importanza dell'Artico prima che sia troppo tardi". Il grido d'aiuto disperato trapela dalla sua voce, trasferito ai tasti del suo pianoforte per sensibilizzare ancor di più l'animo umano.