Poco più di una settimana fa un articolo apparso su focustech.it ha riacceso un dibattito che qualche anno fa è stato di grande attualità: il possibile impatto dell'asteroide 99942 Apophis con la Terra. L'asteroide 99942 Apophis è un asteroide definito near-Earth (in pratica che orbita vicino alla Terra) che nel 2004 creò un forte allarmismo tra gli addetti ai lavori dei centri spaziali. Infatti dopo la scoperta di questo enorme corpo celeste (con un diametro di oltre 370 metri), la NASA con l'ausilio del sistema automatico SENTRY iniziò a fornire la possibilità che l'asteroide impattasse con la Terra al passaggio del 13 aprile 2029 che avverrà entro i 33 mila chilometri dalla superficie terrestre.

Il pericolo

Man mano che le osservazioni aumentavano la stima diventò sempre più preoccupante, tanto da arrivare nel dicembre 2004 a 1 possibilità su 37. Da quel momento in poi le osservazioni e lo studio del corpo celeste diventarono un'ossessione per molti centri spaziali. Il rischio d'impatto per il passaggio del 2029, poi man mano che l'orbita veniva studiata si iniziò a ridurre sempre più, arrivando a 1 possibilità su 233.000 nel 2009. Proprio in quell'anno, nonostante il rischio fosse ormai molto basso, il capo dell'agenzia spaziale russa Anatoly Perminov dichiarò di voler convocare un vertice internazionale per valutare la possibilità di una missione spaziale per distruggere l'asteroide, in quanto, seppur improbabile, un impatto sarebbe risultato devastante per il nostro pianeta.

Con le ultime stime radar del maggio 2013 è stato definitivamente scongiurata la possibilità di collisione. Rimane ancora un certo rischio per il passaggio del 13 aprile 2036 (in cui tra l'altro cadrà la Pasqua cristiana), e soprattutto rimane qualche incognita sul fatto che il passaggio ravvicinato nel 2029 possa modificare l'orbita di Aphophis, rimescolando le carte per il futuro.

2036, occhi al cielo

Il flyby del 2036 rimane quindi un evento da tenere sotto osservazione, l'enorme diametro di Apophis (oltre 370 metri) rende una possibile collisione con il nostro pianeta potenzialmente catastrofica. Una collisione, secondo gli scienziati, libererebbe un'energia pari a 750 megatoni. Per avere un'idea basti pensare che 'Little Boy', la bomba atomica sganciata su Hiroshima, liberò un'energia di 'soli' 0,016 megatoni, mentre la 'bomba zar', il più potente ordigno esplosivo mai realizzato, fatto esplodere nel 30 ottobre 1961, liberò 57 megatoni radendo al suolo tutto ciò che si trovasse nel raggio di 35 km.

Ancora, il meteorite impattato a Tunguska, in Siberia nel 1908, che rase al suolo un'enorme area boschiva, esplose ad un'altitudine tra 5 e 10 chilometri dalla superficie terrestre e generò un bagliore visibile fino a 700 km di distanza. Bene furono liberati 'solo' 10 megatoni di potenza.