A.A.A. elettori cercasi. L'area naturale marina di Punta Campanella lancia un appello e chiede a tutti gli amanti del mare di assegnarle una preferenza per poter diventare ufficialmente la regina del mare. Il parco, infatti, è candidato al concorso organizzato da un'azienda inscatolatrice di tonno per scegliere l'area marina protetta più bella d'Italia. Alla vincitrice andranno ventimila euro e in più tremila euro in attrezzature subacquee. Il premio potrà essere speso in opere per tutela e riqualificazione dell'area. Per votare basta collegarsi al sito http://areemarine.asdomar.it/areemarine e poi fare click col mouse sull' area prescelta.

Dove si trova il parco marino Punta Campanella?

L'area naturale marina protetta Punta della Campanella creata nel 1991 ha una superficie di più di 1500 ettari che sono collocati tra i comuni di Massa Lubrense e di Positano e quindi all'estremità della penisola sorrentina prossimi alla baia di Jeranto.

Perché il parco è così importante?

Il parco marino Punta Campanella è una delle otto Aree specialmente protette di interesse Mediterraneo, ossia un sito di particolare rilevanza per la conservazione di organismi viventi tipici dell'area geografica mediterranea che sono a rischio di estinzione.

Composizione del parco

L'area è divisa in tre zone.

La zona A che comprende gli scogli del Vervece e di Vetara.

In questa area sono vietate tutte le attività ludiche e sono possibili solo la ricerca scientifica e le immersioni autorizzate dall'autorità del parco. E proprio qui che nella prima domenica di settembre, come ogni anno, accorreranno subacquei da tutto il mondo: a 12 metri di profondità si incontra infatti la statua della Madonnina protettrice delle immersioni.

La zona B comprende la famosa baia di Jeranto: qua è possibile bagnarsi, fare immersioni, andare in canoa e in barca a Vela.

La zona C è quella più accessibile al pubblico e infatti è raggiungibile con barche a motore di piccole dimensioni.

Storia, miti e leggende

I greci costruirono sulla punta un tempio a Minerva ed il mito ne attribuisce l'edificazione ad Ulisse.

Del tempio è rimasta solo qualche vaga traccia, ma più fonti letterarie d'epoca romana ne fanno menzione. Nel 1335 sul promontorio dove presumibilmente sorgeva il tempio, Roberto D'Angiò fece erigere una torre di avvistamento per i pirati saraceni detta Torre di Minerva che sorge tuttora. Secondo una vecchia leggenda i Saraceni sbarcarono a Sorrento e depredarono la chiesa Di San Antonino trafugando anche la campana. Nella fuga giunti all'altezza della punta Campanella incapparono in una tempesta che inabissò la nave e la campana. Era il 14 febbraio. Da quel momento la leggenda vuole che la campana il 14 febbraio di ogni anno dal fondo del mare la campana rintocchi per ricordare l'evento. Da qui il nome Punta Campanella.