Che ogni estate l'Italia debba fare i conti con gli incendi boschivi non è certo una novità, ma viene da chiedersi se sia solo frutto del caso il fatto che l'anno horribilis in corso da questo punto di vista faccia seguito allo scioglimento del Corpo forestale dello Stato, con le difficoltà burocratiche che costringono ancora oggi a terra diversi elicotteri che erano in dotazione al CFS, sciolto per giunta senza rinforzare adeguatamente i vigili del fuoco.
Incendi, è l'anno dei record
Quello in corso è l'anno dei record (negativi) dal punto di vista degli incendi boschivi.
I dati diffusi da Legambiente non lasciano margine ad interpretazioni. Nel 2017 il fuoco ha devastato complessivamente 74.965 ettari di superfici boschive, 2.926 dei quali nel periodo invernale e 72.039 di questi tra Maggio ed il 26 di Luglio. Ad oggi - e la stagione non è finita - siamo al 156,41% del territorio bruciato in tutto l'anno scorso. Nel 2016 infatti le fiamme devastarono 47.926 ettari, una differenza non di poco conto che probabilmente è destinata ad aumentare ulteriormente. Le regioni più colpite dal fenomeno sono Sicilia, Calabria e Campania.
Primi assoluti in Europa
Per quanto riguarda gli incendi il nostro paese detiene il triste primato in Europa, basti pensare che in Spagna i roghi hanno incenerito 19.666 ettari, in Francia 9.585 ettari contro i 25.071 della sola Sicilia ed i 19.224 della sola Calabria.
In Campania invece gli ettari bruciati fino ad oggi sono 13.037, poi vengono Lazio e Sardegna rispettivamente con 4.859 e 3.512 ettari. Dati che non hanno bisogno di commenti.
A bruciare sono sempre le stesse zone
La relazione di Legambiente evidenzia come a bruciare siano sempre le stesse regioni, e addirittura le stesse province.
Con una decisa azione di prevenzione e controllo nelle prime dieci province colpite dai roghi - Napoli, Palermo, Caserta Cosenza, Salerno, Messina, Siracusa, Latina, Trapani, Reggio Calabria - sarebbe stato possibile salvare qualcosa come 47.599 ettari, più della metà del totale incenerito.
La denuncia del Fatto Quotidiano
Era il 14 Luglio quando un articolo a firma di Valerio Valentini de "Il Fatto Quotidiano" evidenziava gli effetti collaterali della Riforma Madia, che ha accorpato il Corpo Forestale dello Stato a Carabinieri e Vigili del Fuoco.
A causa di pasticci burocratici non solo diversi elicotteri in servizio al CFS sono ancora fermi a terra, ma numerose figure professionali sono state dequalificate e la rete che presidiava il territorio è stata smantellata. Alla luce dei numeri relativi agli incendi nel 2016 ci sarebbe stato bisogno probabilmente di un potenziamento, mentre invece è accaduto l'esatto contrario. Ci auguriamo che il governo ne prenda atto e corra ai ripari, per l'anno in corso e per quelli a venire.