Il 4 settembre 2017 è apparsa sulla rivista Nature Astronomy una nuova scoperta inerente la Via Lattea. Un secondo buco nero gigante è stato individuato nella nostra galassia. La notizia è giunta da un gruppo di astronomi giapponesi, che è riuscito a individuarlo nella galassia grazie al potentissimo telescopio Alma, collocato sui monti del deserto Atacama, in Cile. Il buco individuato al centro della Via Lattea è stato rinvenuto solo adesso, dato che finora è rimasto celato all'interno di un'enorme nube di gas (composta principalmente da ossido di carbonio) a 200 anni luce dalla Via Lattea.
L'origine del buco nero della Via Lattea
Da tempo gli astronomi erano a conoscenza del buco nero che svettava nella Via Lattea, e che era stato denominato Sagittario A*. Quello che risultava ancora incerto riguardava la sua formazione al centro della galassia stessa. Secondo quanto riportato da Tomoharu Oka, che ha guidato il team di studiosi del Dipartimento di fisica dell'Università Keio, il buco nero scoperto sarebbe stato generato da una galassia nana, inclusa dalla Via Lattea miliardi di anni fa durante la formazione della galassia e dei pianeti. La fruttuosa scoperta degli astronomi giapponesi ha riguardato un secondo corpo celeste gravitazionale dalle dimensioni 100 mila volte quella del Sole.
La formazione dei buchi neri
Per la fisica tradizionale un buco nero è una regione dello spazio-tempo con un tale campo gravitazione da attirare al suo interno qualunque cosa gli graviti intorno, compresa la luce. La scoperta del secondo corpo nella Via Lattea ha permesso di giungere alla conoscenza di come si possano formare enormi buchi neri all'interno della nostra galassia.
è stato teorizzato in tal modo che i corpi più piccoli che si trovano nella galassia si uniscono fino a formare i giganteschi buchi neri che sono stati rilevati dal telescopio Alma. L'enorme massa si costituisce e cresce attirando a sé tutti i corpi celesti che vi gravano intorno, e che vengono inglobati al suo interno.
Il buco nero già conosciuto della Via Lattea, il Sagittario A* ha una massa dalle dimensioni di 4 milioni di volte quella del Sole.
La scoperta del secondo enorme buco nero, che si aggira intorno alle 100 mila volte la dimensione del Sole, permette di avvalorare la tesi secondo cui il buco della Via Lattea si è formato dal collasso di tante piccole stelle che gravitavano intorno al medesimo buco.