Al mare non sono solo meduse e altri organismi a provocare enormi fastidi ai bagnanti. Da diversi anni ormai, tutta la penisola, da nord a sud, deve fare i conti con un altro problema di non poco conto: quello dell'alga tossica. Si tratta di un micro-organismo invisibile ai nostri occhi, che non si ingerisce direttamente nell'organismo, ma si respira. Negli ultimi giorni è ricomparsa nuovamente in Puglia, in special modo nel barese e nel brindisino: qui colpisce ormai da diverso tempo la località turistica di Torre Canne.

Arpa Puglia, 'specie introdotta accidentalmente nel Mediterraneo'

L'allarme è stato lanciato ieri dall'Arpa Puglia, che, a mezzo dell'agenzia Ansa, ha informato del divieto alla balneazione nelle acque pugliesi di Torre Canne e non solo. Il nome scientifico dell'indesiderato ospite è Ostreopsis Ovata, meglio nota appunto come alga tossica. Dall'Ente informano come questa specie non sia originaria del Mediterraneo, ma abbia il suo habitat ideale nelle acque tropicali. Le condizioni perchè si sviluppi tale micro-organismo sono: mare calmo per 10-15 giorni e acqua a temperatura alta. I venti possono scatenare inoltre un aerosol micidiale di tossine, che, vagando nell'aria, vengono poi respirate.

I sintomi provocati da tale intossicazione prevedono faringiti, laringiti, bronchiti e febbre a 38 gradi, così come dermatiti e congiuntiviti.

Negli scorsi anni ci si è chiesto se la proliferazione di questa specie dipendesse in un certo qual modo dall'inquinamento del mare. La stessa Arpa informa sul suo sito, come già dichiarato negli scorsi anni, quando il problema cominciò a presentarsi, che l'alga è stata introdotta accidentalmente tramite le navi transoceaniche che fanno scalo nei porti italiani.

L'acqua di zavorra delle navi, che viene scaricata nei porti, è, infatti, il vettore principale di questi fastidiosi micro-organismi, ma anche di specie animali aliene nei nostri mari. Le prime segnalazione dell'alga tossica risalgono agli anni 2000-2001.

Da Bisceglie a Torre Canne attenzione alla balneazione

L'Arpa Puglia, per tutta l'estate, monitorerà tutta la costa pugliese interessata dal fenomeno.

Le zone interessate sono, perlopiù, nel barese e nel brindisino. Queste sono caratterizzate da una costa alta e rocciosa, piena di scogli, un'altra delle condizioni ideali per lo sviluppo di Ostreopsis Ovata. Le zone interessate vanno da Bisceglie, a nord di Bari, fino a toccare lo stesso capoluogo di regione, per poi arrivare ancora più a sud, nel brindisino. Qui, presso la nota località turistica di Torre Canne, è sconsigliata la balneazione in un tratto che va dalla stessa marina fasanese fino alla località denominata Forcatelle. Bisogna inoltre prestare molta attenzione nelle giornate di vento forte, ed evitare di sostare in prossimità delle scogliere durante le mareggiate.