Il Macrothele calpeiana, ragno iberico considerato tra i più grandi d'Europa, è sbarcato anche in Italia. L'habitat naturale di quest'aracnide, infatti, è nella Spagna meridionale, ma nonostante ciò negli ultimi tempi sarebbe stato avvistato anche nel nostro paese. La sua grandezza può variare dai 5 ai 10 centimetri, è di colore nero o marrone scuro ed è ricoperto di peluria.

Nonostante le dimensioni, non viene classificato tra le specie pericolose, infatti sono decisamente rari i casi di avvelenamento, anche se il suo morso può indubbiamente risultare doloroso.

Le caratteristiche dell'aracnide

Da un punto di vista strettamente scientifico, il Macrothele calpeiana appartiene alla famiglia "Hexathelidae" che, nel complesso, conta circa 82 specie differenti e dislocate in tutto il pianeta. Nello specifico, per quanto riguarda il suddetto aracnide, le sue origini appartengono alla Spagna del sud dove, ad oggi, ci sarebbero almeno 4 milioni di esemplari, anche se non si esclude che si possa arrivare addirittura a 13 milioni.

In Italia gli avvistamenti, invece, sono stati decisamente inferiori anche se - come riporta "Il Messaggero" - negli ultimi giorni sarebbero giunte delle segnalazioni soprattutto dalla Toscana, nella zona del Livornese.

Non è un ragno pericoloso

Come abbiamo accennato in precedenza, nonostante vi siano stati dei ridotti casi di avvelenamento, questa specie non è stata inserita nel novero dei ragni pericolosi per l'uomo. Ad ogni modo, si consiglia comunque di tenersi a debita distanza in caso di avvistamento poiché, data la sua grandezza e le dimensioni delle chele, un suo morso potrebbe comunque risultare alquanto doloroso.

La caratteristica principale di quest'aracnide risiede nei due grandi seritteri, ovvero le ghiandole sericigene che secernono i sottilissimi fili utilizzati dai ragni per costruire la tana, per tessere la ragnatela o per imbozzolarvi le uova.

L'habitat naturale del Macrothele

In generale, il Macrothele calpeiana vive nelle foreste e nei cespugli, ma non disdegna affatto gli uliveti, mentre è piuttosto raro che possa trovarsi in ambienti antropizzati (trasformati e adattati alle sue esigenze dall'essere umano).

Per quanto concerne il clima e le temperature, predilige zone temperate attraversate da abbondanti precipitazioni. Solitamente tesse le sue ragnatele nelle tane abbandonate o sotto delle pietre.

Qualora ci si dovesse imbattere in questo ragno, naturalmente non bisogna affatto ucciderlo, ma lo si può catturare facendo attenzione a poggiarlo all'interno di un contenitore che consenta un normale afflusso d'aria. Successivamente va contatta l'Ente nazionale protezione animali che provvederà anche a registrarne la presenza sul territorio italiano.