Le montagne italiane sono sempre più percorse e visitate da turisti in sella alle cosiddette e-bike, ovvero le biciclette con la pedalata assistita elettricamente. Fenomeno, questo, che probabilmente sarà destinato ad aumentare in futuro. Gli operatori del turismo montano, però, lanciano un allarme: quello per la tutela dell'ecosistema. Il passaggio costante di questi mezzi (spesso condotti da ciclisti tutt'altro che esperti) sta già provocando dei danni nei vari sentieri. Inoltre, vi sono anche dei problemi di 'convivenza': molto spesso, infatti, i sentieri sono stretti, aumentando la pericolosità per il passaggio dei ciclisti.
Non è raro, infatti, imbattersi in incroci pericolosi tra ciclisti ed escursionisti.
Montagna ed e-bike, la proposta: suddividere la montagna per aree di frequentazione
Sino a qualche anno fa era abbastanza raro vedere i sentieri montani percorsi dalle biciclette elettriche. Oggi, specie nell'arco alpino, il fenomeno è in continua crescita, sia per lo sviluppo ulteriore che hanno avuto le e-bike e sia perché, causa pandemia, molte persone hanno riscoperto la voglia di fare delle gite fuori porta. Per ovviare ai problemi di convivenza, vi sono delle proposte di "zonizzazione" della montagna. L'idea, in particolare, è venuta a Paolo Grigolli, direttore generale dell'Azienda di promozione turistica della val di Fassa.
L'uomo parte dal presupposto che, in futuro, sarà impossibile una frequentazione combinata di ciclisti e pedoni. Per questo, la soluzione potrebbe essere quella di suddividere la montagna per aree di frequentazione: da una parte la porzione di territorio per gli amanti del trekking, da un'altra quella per le bici.
Negli ultimi anni vi è stato un vertiginoso aumento dei soccorsi alpini ai ciclisti
Grigolli ha poi spiegato che, oramai, sarebbe impensabile vietare l'uso delle bici in montagna. Questo perché è divenuta una parte fondamentale dell'industria turistica estiva, in quanto aumenta le presenze e fa girare gli impianti di risalita.
A dimostrazione di quanto il fenomeno delle e-bike sia in aumento, vi sono i dati degli interventi dei soccorsi alpini per i corridori vittime di incidenti avvenuti in Trentino Alto Adige. Nel 2010 erano 47, nel 2015 erano 53 mentre nello scorso anno (nonostante i periodi di lockdown dovuti alla pandemia) i soccorsi sono più che raddoppiati, toccando quota 138 nell'arco dei dodici mesi. Spesso, infatti, i corridori che si mettono alla guida sono poco (o per nulla) esperti, ma nonostante questo, cercano di percorrere dei sentieri molto complessi, specie nei tratti di discesa.