Incredibile quanto accaduto a Bari in Puglia il 6 Luglio. Un uomo di quarantaquattro anni romeno, Mirian Sima, ha schiaffeggiato la compagna polacca di soli 30 anni per non aver pulito i piatti come lui desiderava, uno scempio trasformatosi in tragedia poichè la ragazza cadendo è deceduta. Il 44enne è stato fermato per omicidio volontario, questo è quanto accaduto nel quartiere Japigia di Bari e reso noto solamente oggi dopo l'esecuzione del provvedimento di fermo il colpevole.
Le dichiarazioni della madre della vittima
Anita era il nome della trentenne polacca.
Aveva iniziato la relazione con Sima quando quest'ultimo era uscito di prigione. Intanto la madre di Anita racconta che il 6 Luglio di sera era andata a trovare sua figlia ma la trova stesa sul lettino dell'ambulanza priva di sensi. Cosi si precipita da Sima che addirittura ridendo esclama: "Tua figlia ha avuto la giusta punizione". La donna dichiara che ormai da ben due anni sua figlia subiva maltrattamenti ma che non voleva denunciare il compagno che anche in sua presenza la minacciava di morte con coltelli e armi.
Non è tutto, la madre racconta anche di come l'uomo si arrabbiasse non appena la vittima ritardasse nelle faccende domestiche. Un'incredibile vicenda che lascia tutti a bocca aperta, una giovane ragazza che perde la vita e una madre distrutta che ricostruisce la situazione.
La vittima non ha mai avuto il coraggio di denunciare le violenze
Superfluo ribadire che il colpevole dovrà adesso subire le conseguenze di questa terribile vicenda. L'uomo era già noto alle forze dell'ordine per altri reati, èd è ora tornato in carcere. Ancora una volta una vita stroncata, ancora una volta un puro atto di femminicidio.
Anche questa volta la vittima in questione ha avuto paura di denunciare dando cosi ancor più "potere" al colpevole. Non nuova come situazione ed è proprio per questo che c'è ancor più rabbia, sempre maggiori le sensibilizzazioni alla denuncia di violenze domestiche e non, eppure ancora una vittima. Non si da pace la madre della vittima che ha anche dichiarato di aver spinto più volte la figlia alla fuga ma spaventata delle conseguenze la vittima non ha mai avuto il coraggio di farlo.
Una cosa è certa, la sensibilizzazione alla denuncia deve andare avanti, ancora troppe le vittime per violenze domestiche, ancora atti di femminicidio, quanti altri casi udiremo fino alla fine dell'anno? Ci si augura "pochi" ma purtroppo il femminicidio è ancora una triste realtà dei giorni nostri!