La situazione ha senz'altro dell'incredibile, e forse suscita anche un po' di ilarità, ma è accaduto per davvero. Una coppietta nel bresciano, lei residente ad Adro, lui originario del Marocco, nel tentativo di soddisfare i propri istinti sessuali impellenti si è appartata con la propria automobile (un suv Rexton) in una zona poco trafficata della cittadina bresciana, in particolare all'intersezione tra via Buozzi e via Castagna nei pressi della zona industriale.

La passione a volte fa perdere la cognizione di quello che si sta facendo e, durante il vorticoso e passionale amplesso, la coppia, probabilmente mossa dal desiderio di una maggiore libertà di movimento, si è spostata alla ricerca di uno spazio nell'abitacolo che gli garantisse proprio questo, ossia nel portabagagli.

Purtroppo questo è un'area distinta e separata dai sedili posteriori da una griglia in acciaio, inoltre è possibile accedervi solamente dall'esterno. Questa considerazione non pare sia passata per la testa della coppia intenta e concentrata a scambiarsi effusioni.

Solamente dopo essersi chiusi dentro il portabagagli hanno realizzato che non potevano uscirne, fortunatamente però, avevano con se i telefoni cellulari con i quali tempestivamente hanno chiamato le forze dell'ordine.

La polizia, che si è subito avventurata alla ricerca dei due, li ha ritrovati tenendo in considerazione le informazioni che gli venivano fornite dalla coppia, ma anche con l'ausilio del Gps dei cellulari, data la collocazione dell'automobile in una zona difficilmente identificabile.

Ad ogni modo, gli agenti di polizia, arrivati sul posto, li hanno subito tirati fuori dal portabagagli: sani, salvi e imbarazzati.

Il cellulare e il sistema di rilevazione Gps sono stati fondamentali in termini di efficacia dell'intervento di soccorso posto in essere dalla polizia di stato. Ciò apre importanti considerazioni sul fatto che la diffusione tecnologica massiccia abbia avuto un impatto positivo sui meccanismi attraverso cui si può comunicare uno stato di difficoltà.