La Juventus ha di recente perso il suo simbolo storico che è stato Alessandro Del Piero. Ma nessuno sa che ha seriamente rischiato di perdere anche l'altro veterano: Gigi Buffon. Il portierone della nazionale nel 2011 infatti stava per lasciare la Juventus. Lo ha ammesso lui stesso questa mattina in un'intervista rilasciata alla "Gazzetta dello Sport", nella quale col solito sorriso sulle labbra ha ripensato al passato e fatto correre un brivido sulla schiena di milioni di tifosi bianconeri.

Bisogna contestualizzare l'evento. Ci trovavamo nel maggio del 2011, dopo l'ennesima annata storta post-Calciopoli, quando la Juve chiudeva il campionato al settimo posto per il secondo anno consecutivo.

Buffon, che era rimasto in bianconero anche dopo la retrocessione in Serie B, si è sentito quasi tradito dalla vecchia dirigenza che, una volta che la squadra era tornata in A, non aveva avviato una seria ricostruzione, come avevano dimostrato i risultati negativi. E così, con addosso la pressione di un grande club come il Manchester United (e forse non solo quello) e l'infortunio che lo aveva lasciato fuori mezza stagione, il numero 1 pensava di mollare.

E poi cosa è successo? Semplice: è arrivata la telefonata di Antonio Conte. "Era quello che aspettavo. Mi disse cose belle e importanti" rivela l'attuale capitano bianconero, il quale con una vecchia bandiera come Conte si è nuovamente sentito al sicuro.

L'arrivo del tecnico leccese ha riportato entusiasmo, e con esso anche alcuni grandi acquisti (due su tutti Vidal e Pirlo), e lo scudetto. Di lì in poi è storia recente, con i due scudetti consecutivi vinti ed il ruolo di strafavorita anche per questo campionato. Ma chissà come sarebbe andata la storia se Conte avesse atteso qualche giorno in più per chiamare Gigi Buffon, o se quella telefonata non fosse mai avvenuta.