Il degno saluto di una platea esigente e ricca d'amoreche lo ha sempre sostenuto, che lo ha sempre incitato quando lottava sino allostremo delle forze e che ha sempre sobbalzato ogni qualvolta caricava il destroe andava a togliere le ragnatele dal sette. Dejan Stankovic, che lo scorso luglio ha risolto il contratto con l'Inter (era vincolato al club nerazzurro sino al giugno2014), saluterà il pubblico nerazzurro allo stadio Meazza, prima dell'incontrocol Genoa, valevole per la prima giornata di campionato.

A renderlo noto è la stessa società milanese tramite ilseguente comunicato: "42 reti e 326 presenze con l'Inter: DejanStankovic saluterà domenica prima di Inter-Genoa i colori nerazzurri, quelliche a luglio ha definito - incancellabili dalla mia pelle -, e il pubblico di SanSiro.

Uno che con l'Inter ha vinto tutto, ma è arrivato, a gennaio del 2004,quando quel "tutto" sembrava, anzi era una sfida difficilissima, a trattiproibitiva. Il ciclo di Dejan in nerazzurro ha fatto parte di una storialeggendaria, che lui ha interpretato - da combattente di classe e di cuore -,parole del Presidente Massimo Moratti".

Si conclude perciò nel migliore dei modi, con unapasserella d'onore, la storia all'Inter del centrocampista serbo. Giunto dallaLazio nel gennaio 2004, Deki (il suo soprannome) ha onorato per nove stagioni emezzo la maglia con i colori del cielo e della notte, collezionando 326 presenze e 42 golin totale. L'ex Stella Rossa della Lazio ha vinto tutto quello che si potevavincere: cinque scudetticonsecutivi (2006, 2007, 2008, 2009 e 2010), quattro Coppe Italia (2005, 2006, 2010, 2011), quattro Supercoppe Italiane (2005, 2006, 2008,2010), una Champions League nel 2010 eun Mondiale per Club nel dicembre 2010, con un gol nella semifinale vinta per 3-0sui sudcoreani del Seongnam.

San Siro tributerà così un ultimo saluto al campionenativo di Belgrado che nella sua carriera ha collezionato anche 102 presenze con ben tre squadre nazionali differenti: 40 (con 8 gol segnati) con quella della Jugoslavia dal 1998 al 2003, 21 (con 4 gol all'attivo) della Serbia-Montenegrodal 2003 al 2006 e 41 (3 le reti) della Serbia dal 2006 al 2011, della quale fu capitano ai Mondiali diSudafrica.

Per lui ora si apre una nuova storia, da osservatore, una storiaancora a tinte nerazzurre.