Presidente che arriva Inter che trova, l' uomo del momento è Erick Thohir, magnate indonesiano di grande carisma ma soprattutto dal grande patrimonio. In queste ore definita una trattativa epocale tra la famiglia Moratti e Thohir, a capo di un gruppo di investitori indonesiani che acquisiscono il 70% della società milanese. 250 milioni di euro per Moratti che esce pian piano di scena lasciando spazio a presidenza e dirigenza più internazionale che mai.

Qualche minuto fa un comunicato congiunto ha chiarito le cose lasciando forti dubbi sul ruolo esatto di Massimo Moratti all' interno della società.

Al momento sembra difficile vederlo come presidente ma certamente manterrà un ruolo societario. All' interno del consiglio d'amministrazione interista diventano cinque i posti per gli investitori esteri, mentre scendono a tre quelle della famiglia Moratti come ogni passaggio di testimone che si rispetti.

Non ci sono ulteriori dettagli sulla cosa salvo gli umori da parte dei tifosi e da parte delle istituzioni italiane, perché si parla di un passaggio di una vera e propria azienda. Convinto il sindaco di Milano Giuliano Pisapia che dichiara: "Non c'è Inter senza Massimo Moratti, rimarrà comunque in famiglia!".

Erick Thohir: chi è?

Un imprenditore puro, classe '70 decisamente un' altra generazione rispetto a quella di Moratti, dotato di grandissimi capitali e di grande influenza istituzionale in Indonesia, li dove la sua storia professionale ha avuto il via.

Thohir da subito si mostra interessato ad espandere il suo business. La sua base operativa è a Jakarta, proprio in Indonesia dove ha fondato e diretto Mahaka Group interessandosi di media e divertimento, spaziando dalla comunicazione in generale passando per stampa, media digitali e radio. Nello sport non ha avuto proprio grande fortuna e di certo non si può definire uno "sportivo vincente", questo preoccupa maggiormente i tifosi nerazzurri.

È co-proprietario del D.C. United, la squadra di calcio della Major League Soccer statunitense ed è stato Vice Presidente del Comitato Olimpico Indonesiano, oltre che Capo Missione per i Giochi Olimpici del 2012. Non è nuovo all' acquisto di società che hanno storia e tradizione ma mantenerne i risultati certamente sarà un impegno tutto da scoprire per lui.

Da buon industriale il primo punto sul quale lavorerà sarà quello dello stadio di proprietà sul modello Juventus, provando a monetizzare il più possibile dalla proprietà. Non dimentichiamo che per lui l'Inter è certamente un affare e il nome Internazionale sposa tutti i suoi progetti di commercializzazione del marchio Inter che trova spazio in tutto il mondo, specialmente in Oriente. Sarà proprio su questo punto che lavorerà il nuovo proprietario: rifondazione aziendale alla caccia di utili.

Forse meno cuore ma la garanzia di mantenere i vertici europei è certamente un'importante compromesso.

Nelle prossime settimane sviluppi sugli aspetti contrattuali, entro la fine del 2013 dovrebbero essere chiariti obiettivi, investimenti e direzione societaria.