Una settimana di decrescita - L'Inter che non ti aspetti o almeno l' Inter che i tifosi speravano si è trasformata da sogno in realtà, nella partita contro l'Atalanta. Dopo la settimana di decrescita, tra l'euforia della goleada al Sassuolo che pensava di essere il Bayern, la vittoria a Kiev contro un Dnipro che non tira in porta e che gioca per 30' in dieci ed il soffertissimo pareggio di Palermo, una boccata di ossigeno per i tifosi in apnea. Dovranno aspettare la prossima settimana, coloro che intonano il solito "Mazzarri vattene" ed attendere 'gufescamente' un passo falso della beneamata.

I dubbi di Mazzarri - Bisogna parlarci chiaro. Ritengo Walter Mazzarri un tecnico di buon livello, con dei limiti di coraggio ed intraprendenza. Troppo spesso non ha saputo dare motivazioni, lasciando la squadra in un incolore mentalità. Lo scorso anno con WM, l'Inter ha totalizzato solo tre punti in più di quelli del suo predecessore Andrea Stramaccioni. Esordiente, con mezza stagione giocata in Europa League e un florilegio di infortuni.

Cambio di mentalità - Sembrava che le cose dovessero continuare così, almeno fino al 70esimo della partita contro il Toro. Quando il mister cambia modulo, sposta pedine. Insomma sembra che voglia vincerla, anche se non ci riuscirà. Contro il Sassuolo i nerazzurri fanno pressing anche dopo il 4-0.

Con il Palermo in bambola per l'erroraccio di Vidic, non ci sono proprio con le gambe. Il Palermo è un brutto cliente dopo l'Europa. Se poi oltre al regalino di Nemanja, ci si mette Fredy Guarin che alterna giocate di classe ad ossessivi dribbling ed un inconcludente Hernanes, diventa tutto più difficile.

Vittoria convincente - Con un avversario tosto come l'Atalanta sembra ripetersi la maledizione.

La squadra gira bene ma Rodrigo Palacio sbaglia un rigore. Poi il caso: Maurito Icardi si infortuna e Pablo Osvaldo, per ripagare della opaca prestazione di Palermo  -anche se ha sfiorato il gol - sforna una sontuosa partita, questa volta gol compreso. Sofferenza nei primi 15-20 minuti poi altri cambi, soprattutto a centrocampo con M'Vila ed Hernanes.

Ma attenzione Mateo Kovacic è sempre lì. Mazzari gli dice di tenere la posizione, per mantenere alta la squadra. Walter comunque vuole vincere. Poi l'altra delusione di Palermo, Hernanes sfodera un colpo da biliardo su una punizione. Per ora il cielo è nerazzurro sopra Milano.