La decisione definitiva è arrivata in una cena di ieri sera: Milan e Inter continueranno a condividere lo stadio di San Siro. Dopo che per giorni si erano susseguite diverse ipotesi e piani tra la dirigenza nerazzurra, in particolare Thohir, e quella rossonera, nella persona di Barbara Berlusconi, alla fine ieri si è risolto in un nulla di fatto, o per meglio dire, in un nuovo progetto. Un progetto che renderà Inter e Milan due club sempre più imparentati.

Il punto di partenza delle trattative

Fino a 48 ore fa il piano sembrava questo: condividere le spese tra Milan e Inter per ammodernare lo stadio Meazza entro il maggio del 2016, data in cui si giocherà la finale di Champions League.

Dopodiché i rossoneri comincerebbero i lavori nell'area Expo in quanto, finita la Fiera, le infrastrutture potrebbero essere sfruttate per la realizzazione di un nuovo stadio con tanto di impianti commerciali in stile Juventus Stadium. Nel frattempo l'Inter avrebbe fatto un restyling completo dello stadio di San Siro, l'avrebbe acquisito dal Comune e di fatto sarebbe dovuta diventare la proprietaria nel 2018, anno in cui, secondo i piani, il Milan avrebbe avuto il suo impianto.

Il progetto oggi

Dopo la cena di ieri però alla fine si è deciso di cancellare i piani e riscriverli. A conti fatti le due dirigenze, sotto la supervisione di Berlusconi senior, si sono rese conto che i costi erano troppo elevati.

In un periodo in cui non c'è tutta questa disponibilità economica, soprattutto da parte rossonera, realizzare un impianto completamente nuovo per il Milan sarebbe costata una fortuna (alla Juve è costato oltre 200 milioni di euro!). D'altra parte anche per Thohir non sarebbe stato uno scherzo realizzare un Meazza quasi completamente nuovo e acquistarlo dal Comune.

Per questo i due "cugini" hanno deciso di vivere ancora sotto lo stesso tetto, stringendosi un po'.

Dopotutto per decenni Milan e Inter hanno condiviso lo stadio, ed il Comune di Milano è contentissimo di questa decisione visto che continuerà ad incassare l'affitto. I lavori di ammodernamento però si faranno ugualmente. Quelli al 2016 saranno obbligatori per i parametri Uefa, pena la perdita della finale.

Parliamo di adeguamenti degli impianti igienici e degli ingressi soprattutto; dopodiché si passerà ad un rimodernamento completo che prevederà la riduzione dei posti a sedere da 80 a 56 mila, con il terzo anello che sarà trasformato in una risorsa commerciale fatta di ristoranti e altre attività. Inoltre sarà anche montato un palco che permetterà prima della partita e durante l'intervallo di effettuare degli spettacoli musicali in stile americano. Il piano piace ad entrambe le dirigenze, e quel che piace di più è che, condividendo i costi, non dovrebbe pesare più di tanto sulle casse societarie.