Dejan Stankovic è stato un indimenticato e indimenticabile centrocampista dotato di un destro formidabile e di tanta grinta da vendere. Portato dalla Lazio in Italia, che lo acquistò dalla Stella Rossa di Belgrado per 24 miliardi di lire, e dove vi rimase per cinque anni e mezzo, passò poi all'Inter nel febbraio 2004 dopo aver sfiorato il passaggio alla Juventus. Con i due club ha vinto tanto: due Supercoppa italiana, sei scudetti, cinque Coppa Italia, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Uefa, una Champions league e una Coppa intercontinentale.
Finita la carriera da calciatore, ha iniziato quella di allenatore, giungendo lo scorso giugno all'Udinese come vice di Stramaccioni. La sua grinta gli è costata qualche espulsione. Ora quasi certamente lascerà i friuliani essendo in scadenza di contratto tra un mese e nessuna trattativa è stata intavolata. Destinazione? Proprio quell'Inter con cui ha vinto tanto e dove ritroverebbe Mancini col quale ha giocato nella Lazio e che ha avuto come allenatore nella squadra nerazzurra.
Il motivo della rottura
Stando a quanto riporta "La Gazzetta dello Sport", a Stankovic in quel di Udine rimproverano un certo calo di mordente nella gestione del gruppo. La sua opera di raccordo con la squadra, utile per diversi mesi, negli ultimi tempi avrebbe subito un calo per un allentamento della presa da parte del serbo.
Attualmente la squadra friuliana è a 38 punti e dopo un lusinghiero inizio di campionato è sprofondata in una crisi di vittorie evidente. Sebbene il gap che la distanzia dalla terz'ultima, il Cagliari, sia comunque ancora rassicurante.
Quale ruolo avrebbe nella società nerazzurra
Cosa farebbe all'Inter? Avrebbe un ruolo di "collettore" tra giocatori e staff tecnico.
Non sarebbe il secondo di Mancini, visto che quel ruolo spetta saldamente al brasiliano Sylvinho. Ma comunque avrebbe un ruolo di vice per il Mancio. I due sarebbero così "sergenti" del tecnico di Jesi e sicuramente il serbo sarebbe, come si suol dire, proprio un "sergente di ferro". In fondo, conosce molto bene tanto l'ambiente quanto Mancini.