Alla fine la Juventus ce l'ha fatta: dopo ben 12 anni, la Vecchia Signora raggiunge, di nuovo, le semifinali della più prestigiosa competizione europea. Ora i bianconeri dovranno vedersela con una tra Barcellona, Bayern Monaco e Real Madrid: insomma, la strada verso Berlino è in discesa..... La doppia sfida contro i monegaschi è stata più sofferta del previsto: a dispetto del minor "appeal" e blasone del nome, i ragazzi di Jardim hanno fatto sudare le proverbiali sette camicie a Buffon e compagni. In un'atmosfera quasi surreale, in uno Stadio a due passi dal mare, con la curva monegasca che sviluppava un tifo poco più caloroso di un ritrovo di pensionati alla bocciofila del quartiere, gli uomini di Allegri, con le unghie e coi denti hanno strappato il biglietto per il passaggio del turno.

Chissà se avrà sofferto tanto anche Luciano Moggi, presente sulle tribune del Louis II e sempre nel cuore della maggioranza del tifo juventino. Chissà quali ricordi avranno attraversato la sua mente, ripensando a quella stagione 2002/2003, quando l'allora squadra allenata da Marcello Lippi raggiunse la finale poi persa a Manchester (ai rigori) contro il Milan. Chissà se Luciano Moggi è stato una specie di amuleto portafortuna, ieri sera, specie all'inizio della seconda frazione di gioco, quando ci sono voluti un salvataggio prodigioso di Buffon in disperata uscita ed un rinvio della difesa a pochi passa dalla linea di porta, per impedire a Toulalan e compagni di segnare quella rete che avrebbe complicato (e non poco) il prosieguo della gara.

Certo, la Juve del 2003 era un'altra cosa, una squadra capace di arrivare in finale a suon di gare esaltanti ed eliminazioni prestigiose, salvo poi perdere la partita più importante contro quel Milan che invece, aveva balbettato (e parecchio) dagli ottavi di finale sino alle semifinali. Chissà se il buon Moggi, avrà fatto tutte queste riflessioni ieri sera.

Per ora, ci si gode questo momento, questa piccola grande gioia e soddisfazione, nell'attesa di sapere quale avversario riserverà alla Vecchia Signora, l'urna di Nyon. Da qui in avanti, i bianconeri non avranno nulla da perdere. E questo, alle volte, è un jolly che permette di raggiungere grandi traguardi. Sognare non costa nulla anche se, ovviamente, tutto l'ambiente juventino ha ben presente la realtà dei fatti: e, la realtà dice che, tra le quattro semifinaliste, la formazione di Allegri è quella che ha qualcosa in meno delle altre. Visto che però nel calcio non sempre vince il più forte (e la Juve ne sa qualcosa in tema di finali perse)....