Le ultime 48 ore sono state contrassegnate da sfoghi che, sulla rete, circolano a partire dall'ammissione della Samp all'Europa League. Il detonatore è scattato e la deflagrazione è nell'aria con echi poco in linea con quel "Feel the difference" RossoBlu. La rete sta regalando raccapriccianti dejavu: locuzioni come "fari spenti", "a prescindere dalla categoria" fino a "Preziosi vattene" (per fare posto a chi?) latente ma pronto; le strumentalizzazioni abbondano, dalla "valigetta" alla licenza Uefa; dal mercato compulsivo, la "farsa" Lee fino ai debiti.
Sulla "valigetta" (una cartellina A4 con soldi e il contratto di Maldonado) non ci soffermiamo, acqua passata ma buona per tramutarla in fango da scagliare sul "foresto". Sulla Uefa la società è indifendibile. La vicenda è forse stata gestita consci che la squadra non avrebbe raggiungo l'obiettivo e che la licenza non fosse una priorità.
In ultimo, il ritiro del ricorso al Coni con le conseguenti chiacchiere in occasione dell'ispezione Covisoc. Un atto dovuto che molto dirà sulla ricapitalizzazione da 26 milioni e l'assenza di pendenze col fisco, coi calciatori e con tutti quei soggetti con cui non devono esserci debiti: condizioni per una Serie A senza multe o penalizzazioni. Quando usciranno i bilanci sarà il momento di fare il check-up alla società ma, oggi, chi parla di debiti o situazione drammatica lo fa senza elementi.
Mercato compulsivo? Ci si dimentica che non tutti i calciatori di livello hanno vestito la maglia RossoBlu per una stagione: Perin, Bertolacci, De Maio, Palacio, Criscito e altri ottimi calciatori hanno trascorso più di un anno sotto la Lanterna. La cessione dei "big" è inevitabile e anche altri saranno costretti a rivoluzionare.
Molti non erano di proprietà del Genoa e attaccare la società per la dipartita di Roncaglia, Edenilson, Niang, Lestienne e Pavoletti (quest'ultimo tornerà quasi certamente) è strumentale in quanto era chiaro che non tutti potevano essere riscattati. Specialmente Edenilson e Niang, prestiti secchi. Su Falque e Perotti la situazione è nota: nel primo caso la Roma "frena" mentre il secondo appare diretto al Watford ma per alcuni genoani questi calciatori sarebbero stati già svenduti.
Un giudizio affrettato benché indotto dalle cifre che generano i vari Dybala, Jackson Martinez e altri. Ci si chiede (non senza qualche ragione) se il trio Falque-Bertolacci-Perotti possa valere 25/26 milioni, meno di due terzi del cartellino di Dybala. Forse se il mercato va così non è una colpa di Preziosi, ancorché sulle valutazioni dei calciatori a bilancio delle società ci sarebbe da indagare.
"Farsa" Lee? Benché trattativa partita da lontano per la Giochi Preziosi, è utopia pensare che affari di tale entità possano dirsi saltati o mai esistiti, solo perché a distanza di poche settimane dall'apparizione di Lee ancora non c'è stata la svolta. Fino a poco fa non si sapeva nulla del "cinese"; ora si sa il nome, lo si è visto, ascoltato e si sa che ha acquisito il 49% della Giochi Preziosi.
Se anche servisse del tempo affinché acquisisca il 30% del Genoa, vale la pena aspettare a meno di non voler fare come un centometrista che rifiuta di vincere la corsa perché voleva il traguardo a 90 metri. Infine una replica a Gessi Adamoli che, ieri su Repubblica, ha definito "fuori classifica" il campionato concluso dal Genoa. E' vero che il Genoa non farà l'Europa League ma è altresì vero che esordirà a dicembre in Coppa Italia dagli ottavi. Fuori classifica a chi?