Vedere la Roma di quest'anno fa riflettere e pensare a come sarebbe potuta essere questa squadra se avesse ancora avuto in rosa gente come Benatia, Osvaldo, Lamela e/o Marquinhos. Certamente sarebbe stata una squadra molto più forte, probabilmente in grado di contendere alla Juventus lo scudetto o quantomeno esserle più vicino. Tuttavia ogni anno, la società americana che la controlla, ha deciso di privarsi del giocatore che più era appetibile sul mercato per poter poi muoversi nuovamente alla ricerca di altri giocatori potenzialmente forti da valorizzare.

Ovviamente, queste sono politiche societarie non giudicabili, in quanto solo chi fa impresa e nello specifico caso fa della Roma un business come è giusto che sia, ha i suoi buoni motivi per muoversi in questa direzione, visti anche quelli che sono i tempi e visti i casi Parma. E' però il caso di osservare che nel calcio, forse più che in ogni altro campo, si vince solo ed esclusivamente proporzionalmente a quanto si spende. Se prendiamo gli esborsi fatti dalla Juventus nel periodo 2010 - 2015 troviamo che sono stati spesi sul mercato ben 154 milioni di euro a fronte degli 86 spesi dalla Roma, inoltre la Juve ha guadagnato molto meno dalle cessioni.

E' proprio questo il punto, una squadra che vuole veramente vincere non si indebolisce cedendo il giocatore più forte che ha in rosa, ma cerca di costruire intorno a lui un base solida per rafforzarsi.

La Roma in questi anni ha fatto tutto il contrario giustificando che questo servisse per fare nuovamente mercato, tuttavia ciò ha contributo a ottenere risultati buoni ma non eccelsi, portando in questa stagione la squadra a faticare per arrivare seconda. Mentre al contrario la Juventus che ogni anno aggiunge un pezzo alla sua già competitiva rosa, è riuscita a vincere Scudetto, Coppa Italia e si appresta a giocarsi la finale di Champions League.

Purtroppo oggi Rudi Garcia, nella conferenza stampa che precede l'ultima partita di campionato contro il Palermo, ha ribadito che la società per comprare dovrà vendere. Quindi forse ancora una volta si andrà a vendere il pezzo più pregiato (Nainggolan…?) per andare sul mercato e cercare di fare una squadra realmente competitiva.

Il tutto alla faccia di quanto promesso dal Presidente James Pallotta qualche anno fa. Egli aveva detto di voler fare una Roma vincente entro 5 anni dal suo insediamento al vertice della Società Giallorossa. Già perché, chi dice che nel calcio vincere è una questione di fortuna e situazioni non capisce che invece la pianificazione è tutto, e vincere è come costruire un muro: anno dopo anno bisogna mettere un mattone sopra l'altro per arrivare fino in alto. Togliere un mattone per poi rimetterne uno al suo posto crea un muro instabile che non arriva mai a toccare il soffitto.