Un Genoa-Juve così brutto non lo si vedeva da tempo immemore. Una delle partite solitamente più vibranti, specie al Ferraris, si è rivelata una noiosa passerella di una Juventus vincente senza praticamente far nulla e di un Genoa che ha palesato tutti i suoi limiti, ancora una volta. Vero è che il Grifone ha incontrato avversari di livello, ma è anche vero che Palermo, Fiorentina e Juventus si sono presentate al cospetto del Grifone in condizioni tali che non aver fatto punti (né tiri, contro viola e bianconeri) diventa gravissimo. La settimana del Genoa proseguirà mercoledì nella Roma biancoceleste e terminerà col Milan al Ferraris: la classificaa quel punto potrebbe già esseredrammatica.

Genoa, pericolosità zero

Il Genoa non preoccupa perché non fa punti, anzi un avvio in salita era prevedibile, bensì perché è squadra completamente incapace di dare noie ad avversari neppure tanto in giornata. E' quanto si è vistoa Palermo, ancora di più a Firenze ma anche oggi, al cospetto di una Juve non trascendentale, in una gara che il Genoa ha perso per un’autorete del proprio portiere e un rigore regalato da Rincon e Diogo. Il venezuelano era in giornata no ed ha propiziato anche l’espulsione di Izzo, che ha praticamente posto fine a un match durato poco più di 30 minuti. Anche lo scenario non è stato all’altezza, con una Gradinata Nord non solo spoglia e senza striscioni (tranne i soliti di contestazione a Preziosi) ma anche poco capace di incitare da par suo e trascinare la squadra.

I cori più incisivi sono stati contro la Juve (cosa non da Gradinata Nord quella di tifare contro) e quello “autoreferenziale” per la stessa Gradinata.

Poche luci, troppe ombre

Tra i pochi a meritare una citazione positiva quest’oggi, il sempre volenteroso Cissokho in costante crescita, oltre a Laxalt che ha dato tutto. Bene anche i subentrati a cose ormai fatte, Pandev e Tachtsidis, che hanno dato un pizzico di brio alla manovra offensiva.

Leggermente meglio anche Capel, impiegato da prima punta con Perotti e Ntcham a supporto. Il 10 e il francese, però, sono apparsi sottotono. Perotti invece è ingiudicabile, solo un tempo per lui (causa rosso a Izzo) e pochi palloni toccati (bello un cross per Capel), mentre Ntcham è sembrato spaesato e troppe volte costretto a spostarsi (il giocatore rischia di diventare un'enigma tattico fra centrocampo e attacco).

Malissimo la mediana, con Rincon alla peggior gara in RossoBlu e Dzemaili impreciso. Male anche dietro, a partire dagli sciagurati rinvii di Lamanna, passando per De Maio e Burdisso in costante difficoltà e in palese confusione mentale, un po’come tutta la squadra una volta alle soglie dell’area avversaria. Esordio sfortunato per Diogo, l’ex Siviglia reo del fallo da rigore su Chiellini ha fatto comunque vedere cose discrete. Gasperiniinsomma avrà il suo da fare per ricreare ungioco fatto di goal e spettacolo, il tutto sperando di recuperare qualcuno dei troppi indisponibili, su tutti Perin, Costa, Pavoletti e Gakpe oltre al giallo legato a Bruno Gomes. Nel frattempo si segnalano le sue lamentele durante la gara nei confronti dell’arbitro Valeri.

Il direttore di gara non avrà deciso il match ma la sua ritrosia nell’ammonire Pogba, Lemina e Chiellini nel primo tempo ha probabilmente avuto il suo peso. Il Genoa deve riprendersi e deve farlo subito. Mercoledì c’è la Lazio, otto vittorie genoane nelle ultime otto sfide di campionato fra Ferraris e Olimpico. Numeri che fanno ben sperare nell'ambiente genoano, purché si ignori la legge dei grandi numeri.