Joachim Fernandez è una delle facce tristi del calcio.Quel mondo che tanto assomiglia a un luna park, a un distributore automatico di fama, successo, denaro, belle macchine, belle donne: un meccanismo magico per quei pochi eletti che riescono a entrare dalla porta principale.

Fernandez quel mondo lo ha visto solo di sfuggita, dal buco della serratura, quasi per sbaglio. Ha accarezzato quel sogno tra un palleggio con Dugarry e un uno due con Zizou Zidane: al Bordeaux ha vissuto il suo momento più bello. Era la stagione 1995-1996 e i girondini centrarono un'impresa storica, ancora oggi ricordata con affetto, ovvero l'eliminazione del grande Milan di Capello.

Un tre a zero senza appello che non lascia spazio a recriminazioni rossonere, e non parliamo del Milanraffazzonato di oggi,ma di una squadra che schierava gente come Boban, Baggio, Simone, Weah, Maldini, Albertini: insomma non proprio gente qualsiasi.

L'anno dopo per Joachim, senegalese di origine, arriva la chiamata dell'Udinese. Zaccheroni rimane colpito dalla fisicità del centrocampista e lo vuole al seguito dei suoi. Un infortunio e alcune incomprensioni di natura linguistica rallenteranno l'ambientamento del ragazzo che verrà acquistato a fine stagione dal Milan. La parentesi sotto al Duomo dura un battito di ciglia, neppure il tempo di rendersi conto della situazione che arriva il prestito al Tolosa, poi, la stagione successiva, l'esperienza al Dundee.

Ultimo approdo europeo per questo sfortunato ragazzo.

La morte da clochard di Fernandez: i dettagli

Il giocatore non si arrende, disputa ancora un anno in Indonesia prima di appendere gli scarpini al chiodo, causa problemi fisici. Per Fenandez l'inizio della fine, continui guaifinanziari e ripetuti screzi con la consorte lo riducono sul lastrico.

Joachim va a vivere a Dumont, vicino a Parigi, qui nessuno lo conosce, nessuno sa chi sia quel senzatetto.

In un giorno di gennaio se ne va via, distrutto dal freddo e dalla sofferenza, sonoalcuni suoi compagni di sventura a ritrovarlo. Sul corpo nessuna ferita, il ragazzo muore per cause naturali. Fernandez ha poco più di quarant'anni, nessuno sapeva dei suoi trascorsi, ormai dimenticato da tutti.

Ci sono voluti quasi tre mesi prima che si diffondesse la notizia del suo decesso, chi se lo immaginava che quel clochard anni prima avesse palleggiato con Zidane, chi poteva credere che avesse asfaltato il Milan di Capello.Favola mancata del luna park pallonaro.