Il mondo social non è una giungla facile da affrontare, nel giro di un niente può esplodere un putiferio. Giusto il tempo di esprimere il proprio pensiero in poche battute di tasti che possono piovere una catena infinita di battute pungenti, critiche e insulti. Anche Christian Brocchi, attuale tecnico del Milan, l'ha capito. Il futuro dell'ex giocatore dei rossoneri è appeso a un filo, alla giacca del Presidente Berlusconi. I tifosi però, dettaglio non certo trascurabile, non vogliono più sapere nulla di Berlusconi. Una bomba social esplosa in pochi minuti.

Christian Brocchi "fugge" da Twitter: profilo chiuso. Pioggia di insulti per lui

Queste le parole espresse da Christian Brocchi a Sky nella giornata ieri."Io spero con tutto il mio cuore che il Presidente Silvio Berlusconi non venda la sua creatura, lo penso davvero non lo dico solo per me. Non riuscirei proprio a immaginare un Milan senza Berlusconi, non riesco in nessun modo a immaginare un Milan in mani straniere. Gente che non conosce la storia, le tradizioni e i valori di questo club, non può puntare ad acquistare la società per rafforzare interessi privati di marketing".

Concetto poi rincarato da un post su Twitter, dopo pochi minuti sul profilo di Christian Brocchi si è scatenato l'inferno.

Un bombardamento incessante, una sequela infinita di insulti e critiche.

L'attuale allenatore dei rossoneri ha dovuto chiudere il suo personale profilo, così da placare l'ira di chi non poteva davvero capire il senso delle sue parole. L'intervento di Brocchi ha anche un senso logico, è davvero brutto vedere un'invasione di tycoon stranieri, era più bello quando i Moratti, gli Agnelli e i Berlusconi erano i soli proprietari.

Era bello, ma ora è tutto diverso.

L'unica ancora di salvezza per il Diavolo rimane la Cina, forse un'ipotesi non certo esaltante, ma resta l'unica speranza ancora realizzabile per tornare ai fasti di un tempo. Ricordi in bianco e nero che si allontanano sempre più.

Un Diavolo giallo e con gli occhi a mandorla sarà un po' inusuale, ma sempre meglio di un Diavolo morto.