Non sarà mister simpatia ma mastica calcio e lo mastica bene. Il direttore sportivo del Trapani, Daniele Faggiano, si gode il momento magico della squadra da lui costruita insieme a Serse Cosmi la scorsa estate e, successivamente, puntellata in gennaio. Praticamente sul filo di lana, quando le trattative stavano per chiudersi, è arrivato Bruno Petkovic. Ad essere sinceri era stato accolto freddamente da parecchi tifosi che si aspettavano il grande nome, il bomber da 20 reti a stagione. Sono giocatori che costano tanto e, spesso e malvolentieri, non garantiscono da soli un vero salto di qualità.La stessa accoglienza poco entusiasta gli era stata riservata da alcuni giornalisti locali ma il calcio è bello anche per questo, per quelle rivelazioni sul campo che alla fine lasciano a nudo i falsi saccenti, coloro che ostentano competenza quando dovrebbero soltanto avere il buon gusto di tacere.

A Trapani ha trovato l'ambiente ideale

Di qualità Bruno Petkovic ne ha tanta, non è certamente un bomber anche se i suoi gol non sono mai banali. Elemento eclettico, piedi buoni da tipico esponente della scuola calcistica croata, eccellente nel creare spazi per i compagni di reparto e nel suggerire l'ultimo passaggio. Inutile sottolineare quanto l'arrivo di Petkovic abbia dato alla manovra offensiva del Trapani chili, centimetri ed una straordinaria imprevedibilità. Al pallone dà del tu, come si dice in gergo, testa alta e grande visione di gioco: una gioia per palati fini e tanta concretezza. Veniva da una parentesi non felice con la Virtus Entella, può capitare. Arrivato a Trapani con la voglia di riscattare una prima metà di stagione deludente, anche a causa di qualche guaio fisico, ha trovato nella ridente città siciliana il giusto ambiente per maturare.

Ha dimostrato personalità, quando Serse Cosmi gli ha assegnato le dovute responsabilità che competono ad un giocatore che possiede le sue doti. Non ha deluso, ha conquistato critici e tifosi, anche coloro che avevano storto la bocca al suo arrivo. Il Trapani di oggi è una vera orchestra dove tutti meritano un plauso, a partire dal direttore Serse Cosmi.

Ma se dobbiamo scegliere un solista, non può essere che questo ragazzone di 21 anni nato in una piccola città croata quasi al confine con la Bosnia Erzegovina, dove si sente già l’odore del mare Adriatico. Bruno Petkovic oggi è una pedina inamovibile di una squadra che marcia a passo di record verso i play off.

A giugno sarà riscattato

Il suo cartellino è di proprietà del Catania ma l’intenzione del Trapani è certamente quella di investire sul suo talento. Le cifre per il riscatto del giocatore si aggirano sui 300 mila euro e siamo certi che anche una società molto attenta ai bilanci come quella del comandante Vittorio Morace sarà ben disposta a qualche sacrificio. Bruno Petkovic è giovane e possiede enormi margini di miglioramento, sulle sue tracce e su quelle di Igor Coronado, autentica “scoperta” del binomio Faggiano-Cosmi, ci sarebbero già numerose società di serie A. L’intenzione del Trapani sembra quella di tenere il giocatore il cui valore di mercato è destinato a crescere. Ma oggi sono discorsi prematuri, incombe la partita con il Novara con il Trapani a caccia del nono successo di fila che metterebbe in cassaforte il discorso play off e permetterebbe ai granata di entrare nella storia del campionato cadetto. E già i tifosi sono pronti a gremire lo stadio Provinciale, desiderosi di veder partire dai piedi del talento croato una delle sue magie.