Balotelli e il Chievo possono attendere. Prima Mino Raiola deve contare bene i 25 milioni di euro, fra commissione e percentuale sull'intera operazione, che entrano nella sua chiamiamola disponibilità dopo il passaggio di Paul Pogba dalla Juventus al Manchester United. Un grande ruolo, una grande cifra. Tutte cose importanti, proprio come lo sono, in altro ambito, le riflessioni nate in casa nerazzurra dopo la rescissione con Roberto Mancini. E cioè, ma davvero le leve di comando del mercato dell'Inter le muove l'agente Kia Joorabchian?
La travolgente estate 2016 di Mino Raiola
Non sono tutte uguali le estati di Mino. Ci sono anche le stagioni di bassa, di bonaccia, con un numero relativamente esiguo di operazioni che lo riguardino. Ma sono anche quelle estati di attesa, in particolare di semina. Prima di altre come quella in corso che sono, invece, stagioni di grande raccolto. Mino Raiola ha scoperto il filone Torino-Manchester e vi si è buttato a capofitto. A Old Trafford, visto che si sono comportati bene con Ibra, ha portato Mkhitaryan e Pogba. Per la Juventus sta mediando con il PSG sul fronte Blaise Matuidi. E deve ancora muoversi il "suo" Romelu Lukaku, dall'Everton al Chelsea. Un solo neo: ci sono tifosi juventini che non hanno accolto bene la cifra della plusvalenza per Pogba a favore del Club bianconero: "solo" 72,6 milioni rispetto ai 105 dell'intera operazione.
Forse proprio per via della commissione.
L'ombra di Kia dietro il divorzio Mancini-Inter
Kia Joorabchian è l'altra stella dell'estate dei superprocuratori, si tratta di un importante agente internazionale con il quale, da allenatore del City, Mancini era entrato in attrito per via dei suoi rapporti umani e tecnici con Carlitos Tevez.
E il Mancio se lo è ritrovato come advisor tecnico della nuova proprietà Suning dell'Inter, un po' come il Milan un anno prima con Nelio Lucas. Il tecnico italiano voleva Candreva e il controllo del mercato. Lo hanno accontentato sul giocatore, ma quel ruolo sul mercato è e sarà di Kia. Che ha peraltro ottimi rapporti con Frank De Boer. È il calcio delle stelle fuori dal campo, delle nuove proprietà, il calcio che cambia.