Ha voluto sgomberare il campo dalle voci insistenti che lo vorrebbero presidente dell'Inter per la terza volta. Per il momento non è tra i progetti di Massimo Moratti rimettersi in qualche modo al timone della società nerazzurra, nonostante la richiesta sia arrivata dai vertici Suning. Delusione tra i tifosi, a dire il vero in tanti avevano sperato nelle "ragioni del cuore". L'ex patron resterà per sempre legato all'Inter che deve alla famiglia Moratti i suoi successi più importanti. Per il momento, però, esclude un suo ritorno.

'Non è tra i miei progetti'

Ad essere sinceri, le dichiarazioni rilasciate da Moratti qualche giorno addietro ai microfoni di Premium Sport erano piuttosto sibilline. L'ex presidente si è limitato ad ammettere che le indiscrezioni circa la richiesta diretta della proprietà corrispondevano al vero ed aveva sottolineato "l'onore ed il privilegio" oltre alla "nostalgia dei sentimenti della gente e dei tifosi". Ognuno poi ci legge quel che vuole, siamo certi che in cuor suo avrà valutato l'ipotesi. Così si è iniziato a vociferare anche di una trattativa in corso che avrebbe visto l'attuale amministratore delegato della Saras pronto a rilevare il 31 per cento delle quote del club milanese detenute da Erik Thohir, insieme ad un altro imprenditore che è stato grande protagonista delle stagioni dei trionfi nella dirigenza nerazzurra, Marco Tronchetti Provera.

La smentita in tal senso è arrivata in un'intervista rilasciata da Massimo Moratti a Tuttomercatoweb. "Ho letto la notizia ma non capisco perché si parli di uno scenario del genere. Per il futuro - ha aggiunto - non si può mai sapere ma non è nei miei progetti un ritorno imminente all'Inter".

A fine ottobre si riunisce l'assemblea dei soci

Del doman non v'è certezza, è un dato di fatto. Ma stando alle ultime parole del diretto interessato, l'assemblea dei soci dell'Inter che si riunirà alla fine di ottobre non dovrebbe riservare grosse novità. Non ci sarà, in base a quanto detto dallo stesso Moratti, nessun annuncio che potrebbe sancire il suo ritorno in grande stile alla presidenza nerazzurra in un ruolo che sarebbe stato tutt'altro che onorario e di facciata ma avrebbe rappresentato l'immagine del club in Italia: quale miglior icona del patron più vincente di sempre?

La squadra intanto si è ritrovata dopo il match perso domenica sera allo stadio Olimpico ed ha ripreso la preparazione a ranghi ridotti, considerato che ben undici elementi saranno impegnati con le rispettive Nazionali in questa intensa settimana dedicata alle qualificazioni per i Mondiali di Russia 2018. Due sconfitte di fila tra Europa League e campionato sono state certamente maldigerite dalla tifoseria anche se nel match in casa della Roma la squadra non ha demeritato e, alla luce di come sono andate le cose, avrebbe potuto ottenere quantomeno un pareggio. C'è chi ha parlato di "effetto Juve svanito", riferendosi all'entusiasmo acceso nell'ambiente dopo l'inattesa quanto meritata vittoria sui campioni d'Italia.

Con il senno di poi, l'Inter non era una squadra di brocchi prima di quel match e non è diventata una "macchina perfetta" dopo, nonostante l'ottima prestazione. Si tratta semplicemente di un cantiere ancora aperto dove sono tanti i meccanismi da oliare ma il materiale sul quale lavora Frank De Boer rimane di ottima qualità.