Nella storia del calcio e di internet in Italia si può classificare come la più importante azione di polizia postale, oscurati e sequestrati 152 siti che trasmettevano streaming illegale.

Niente più partite e serie tv in streaming

Il tribunale di Roma con l'inchiesta seguita dal gip Alessandra Boffi, ha predisposto il sequestro in seguito all'inchiesta aperta il 17 ottobre verso molti siti conosciuti che proponevano streaming illegalmente per partite di calcio, serie tv e film anche appena usciti.

I siti e i provider coinvolti nell'inchiesta sono accusati di furto di diritto d'autore contravvenendo alle leggi sul copyright e furto.

Il procedimento è scattato oggi 8 novembre, dopo l'indicazione pervenuta dalla contestazione del"Nucleo Speciale per la radiodiffusione e l'editoria della Guardia di Finanza a tutela degli enti titolari dei programmi diffusi"

Colpiti i portali pirata

Negli ultimi anni la Guardia di Finanzae la polizia postale hanno già colpito duramente i siti pirata, l'ultimo sequestro imponente è stato ai danni di 124 siti, chiusi e poi rinati dopo pochi giorni su altri canali, ma con oggi si è segnata una data importante nella storia della lotta ai siti di streaming illegale.

L'avvocato di alcuni operatori della rete Fulvio Sarzana interviene a TGcom 24 dichiarando la felicità per il successo riportato dalle forze dell'ordine, afferma che si tratta del sequestro più imponente della storia dell'internet italiano, in virtù dei siti coinvolti.

Il grande precedente in materia fu il famoso controverso sequestro di megaupload, il celebre sito di filasharing, che fino all'ultimo veniva dichiarato legale dal fondatoreKim Dotcom (alias Kim Schmitz). Salvo poi essere accusato di una lunga lista di reati contro la proprietà privata e la violazione del diritto d'autore, riciclaggio di denaro avendo investito i soldi guadagnati dal sito, e raccolta di debito illegale. In America questi reati prevedono pene fino ai 10 anni di reclusione con l'aggravante di aver diffuso pubblicamente opere non ancora distribuite.