Siamo a Doha, capitale del Qatar per un evento che con la nazione asiatica non c'entra nulla, almeno per quanto riguarda la nazionalità. Eppure l'Al Saad Stadium mostra una certa affluenza, come registrato dalle telecamere internazionali, con tanto di posti addirittura privilegiati per le persone che contano: Juventus-Milan, finale di Supercoppa italiana, tiene gli occhi di appassionati, giornalisti ed esperti del settore di fronte all'apparecchio televisivo per godersi l'ultimo evento importante del 2016, prima di concedersi alle proprie famiglie per le festività.

Sarà un Natale felice solo per una delle due parti però; tempi regolamentari e supplementari non decretano ancora un vincitore (1-1), si va quindi ai calci di rigore. Siamo a un momento cruciale, quando la palla scotta: Paulo Dybala, trequartista della Juventus, si presenta sul dischetto, l'arbitro fischia. Probabilmente nemmeno lui sembra sicuro del suo tiro, Donnarumma intuisce la direzione del suo sinistro e lo para. E' la speranza del Milan, che Pasalic converte nel trofeo e nella doccia fredda per i campioni d'Italia, nella sua forma più gelida sul giocatore argentino.

Come rialzarsi dalle fatalità

Per vincere bisogna rialzare la testa e Dybala manda subito il primo messaggio su Instagram dopo la sconfitta, con una sua foto e la più famosa delle citazioni di un'emblema dello sport: "Ho sbagliato più di 9000 tiri nella mia carriera.

Ho perso quasi 300 partite. 26 volte, mi hanno dato la fiducia per fare il tiro vincente dell’ultimo secondo e ho sbagliato. Ho fallito più e più e più volte nella mia vita. È per questo che ho avuto successo." La citazione è di Michael Jordan. E' un primo segnale, almeno a livello mediatico e comunicativo, che l'argentino vuole rialzarsi; le critiche rimbalzano da ogni lato su questa nuova Juventus, accusata di poca cattiveria agonistica e di cali di concentrazione.

La riscossa deve partire proprio dall'argentino, protagonista già dall'anno scorso con 23 reti in 46 presenze tra campionato e coppe, da un ragazzo con una classe e un talento avanti rispetto ad altri giocatori della sua età. L'infortunio recente lo ha limitato, certo è però che il suo impiego è stato troppo minimizzato dal suo rientro, almeno per il ruolo fondamentale che l'argentino occupa nello scacchiere; Dybala ha bisogno che la Juve venga da lui, perchè la Juve ha bisogno di Dybala per tornare a creare gioco, varietà, fantasia, rottura degli schemi e mancanza di punti di riferimento per le difese, che finora non ha mai fatto mancare.

Un rigore sbagliato, anche se pesante? Ha 23 anni, fa parte del processo di crescita che un giocatore affronta durante il proprio percorso; è una lezione di freddezza mentale che solo l'esperienza può insegnare e la strada per lui è ancora lunga. Perchè i rigori li sbaglia chi ha il coraggio di tirarli.