Lo hanno soprannominato "El General": una vita passata a combattere a colpi di pallone, di responsabilità e di maturazione continua sin da quando a 14 anni un'incidente stradale tolse la vita a sua madre, il primo punto di riferimento nella sua vita. Siamo in Venezuela, probabilmente la quarta forza economica dietro Argentina, Brasile e Messico, ma dove un ragazzo con il talento per il pallone ha ben poche speranze di continuare; ma a questo combattente il destino riserva ben altro con Edmundo Kabchi, presidente del Deportivo Tachiba, sua squadra del cuore, che ne segue tutta la carriera da quel momento in poi (dal UA Maracaibo al ritorno con la casacca aurinegra, passando per l'annata al Zamora FC).
Nell'ultima annata con il Tachiba, arriva l'occasione della vita per ogni giocatore sudamericano: l'Europa. A 21 anni si trasferisce ad Amburgo, in Germania, dove viene prestato per un anno al costo di 300.000 euro per poi essere riscattato l'anno successivo a 450.000: è nella formazione dei "die Rothosen" che avviene la sua consacrazione, diventando il punto di riferimento del centrocampo per ritmo, aggressività e ordine che riesce ad impartire. Saranno cinque stagioni in continua evoluzione fino al culminante quarto posto in Copa America 2011 con la fascia di capitano della propria nazionale: è il momento di trasferirsi su palcoscenici più grandi. Ed ecco il Genoa bussare alla porta del giocatore, che arriva in rossoblu a parametro zero: nel centrocampo genoano diventa un punto fermo, giocando 82 partite in due stagioni e mezzo tra campionato e Coppa Italia.
E ora ecco il suo prossimo approdo alla Juventus per il prestito di 2 milioni con obbligo di riscatto fissato a 7/8: Tomas Rincon, "El General" venezuelano.
Scheda tecnica
In un centrocampo come quello della Juventus, che sta attraversando un periodo molto complicato tra infortuni, squalifiche e rientri rallentati, serve un mediano di spinta in grado di garantire corsa, fisicità, aggressività e manovra tra la difesa e il centrocampo: è anche per queste caratteristiche che è stato scelto il venezuelano, soprattutto per compensare quella spinta di centrocampo che sta mancando ai bianconeri.
Con Pjanic perno di riferimento del centrocampo di Allegri serve un giocatore di collegamento in grado di spostare il bosniaco più avanti e cercare di ottenere un centrocampo mirato all'attacco nel ruolo più naturale per l'ex-Roma. Sulla linea mediana, solo Sturaro presenta caratteristiche simili a quelle del giocatore classe 1988, ma è ancora lontano dall'essere un solido riferimento nelle gerarchie e inoltre viene impiegato più a sinistra, dove manca ormai un centrocampista abile con il mancino e in grado di dare spinta ad Alex Sandro o Evra (con Asamoah ancora lontano dalla miglior forma fisica); invece Rincon non è in grado di agire solamente da centrale, ma anche sul mezzo interno destro, attualmente occupato da Khedira.
Ma se il tedesco ha caratteristiche più offensive, il venezuelano è un giocatore che impone più disciplina ed è in grado di dare la stessa spinta senza trasformarsi in un goleador, punto che non è per niente nelle sue corde. Tuttavia, alla Juventus serve anche un giocatore con queste caratteristiche, continuo e in grado di dare un cambio di mentalità a un reparto che sembra mancare di cattiveria. D'altronde se ti chiamano "El General", i soldati possono solo seguirti.