Prosegue il momento nerissimo del Genoa, che dopo il cinque a zero subito a Pescara e l'esonero di mister Juric deve fare i conti con la contestazione da parte della Gradinata Nord. Il club più antico di Italia è precipitato al quintultimo posto, ha accolto tiepidamente il nuovo allenatore Mandorlini e in vista del Bologna rischia di giocare senza il suo pubblico a Marassi.
Disertare lo stadio, i tifosi hanno perso la pazienza
La contestazione della Gradinata Nord comincerà proprio domenica prossima contro il Bologna. In realtà era già iniziata nel primo tempo di Pescara, quando i trecento supporters giunti all'Adriatico avevano abbandonato lo stadio in largo anticipo.
L'altro giorno, al Signorini di Pegli, è spuntato uno striscione garbato di dissenso nei confronti del nuovo tecnico: "Mando vai se il Gasp non ce l'hai" e nelle ultime ora è uscito un comunicato piuttosto chiaro della tifoseria organizzata: "Adesso basta, chiediamo a tutti i genoani di non andare allo stadio". Nel mirino della Gradinata Nord c'è soprattutto il presidente Enrico Preziosi, colpevole a loro dire di aver tradito tutte le promesse fatte in quel famoso incontro pubblico al Porto Antico durante l'estate. Anche Omar Milanetto, braccio destro del Joker, è tra i più contestati. Le pessime prestazioni della squadra hanno messo sotto accusa anche Burdisso e compagni. Insomma, l'aria che tira a Genova è davvero pesante.
Due richieste della Nord a Preziosi
Nel comunicato diramato dalla Gradinata Nord, appaiono due richieste molto precise al presidente Enrico Preziosi. La prima di nominare l'advisor che si occuperà di trattare la cessione del Genoa, in secondo luogo le dimissioni immediate da presidente del club. Per il momento, si legge nella nota, la protesta sarà limitata a Genoa-Bologna, ma è facilmente intuibile che se le richieste dei tifosi non dovessero essere accontentate si potrà proseguire ad oltranza. Dopo Pescara i cori particolarmente duri dei tifosi all'aeroporto Colombo sono stati un chiaro avvertimento.