Via Ivan Juric, c'è Andrea Mandorlini. Il Genoa ricomincia dal tecnico ravennate dopo l'umiliante sconfitta subita a Pescara per cinque reti a zero. Il presidente Preziosi ha esonerato il suo pupillo per ricominciare con un nuovo allenatore, presentato proprio questo pomeriggio al centro sportivo Signorini di Pegli. Il mister genoano ha subito messo in chiaro gli obiettivi: fare punti alla svelta e risalire la classifica.
Genoa club importante, Mandorlini ultra motivato
"Sono davvero contento di essere al Genoa - debutta mister Mandorlini - ci tengo a ringraziare il presidente che ha pensato a me e ha voluto darmi questa opportunità.
Cosa mi ha chiesto? Di risollevarci in fretta. Sono molto emozionato, ho sensazioni positive". Mandorlini non riesce ancora ad individuare le reali cause del crollo della squadra: "Non lo so, penso che dobbiamo lavorare molto e ritrovare determinazione. Io da parte mia farò di tutto per dimostrarmi all'altezza di questo incarico, in una società di prestigio come il Genoa". L'ex allenatore dell'Hellas Verona non si preclude niente a livello tattico, dunque è lecito aspettarsi delle sorprese: "Mi adatterò ai miei giocatori. In questo momento però è importante la testa. Accoglienza tiepida? Prometto ai tifosi del Genoa massimo impegno, sono orgoglioso di essere su questa panchina". Il contratto di Mandorlini durerà fino al termine della prossima stagione, ma il mister non ci pensa: "C'è solo il Bologna adesso, sarà una partita cruciale".
Uscire dalla crisi, poi imitare Bagnoli
Il Genoa vuole uscire dalla crisi in tempi brevi: "Questa squadra ha dei valori, toccherà a me farli emergere. Non ho visto paura nei ragazzi, ma non ci sono più certezze. Quando si parla di sport non si può parlare di paura". Il gruppo sta bene dal punto di vista fisico e per quanto riguarda la formazione, Mandorlini si dice pronto a far giocare Pinilla e Simeone assieme: "Tutti possono giocare".
Prima di chiudere la conferenza stampa, Andrea Mandorlini confessa un sogno e chiarisce quel mancato approdo al Genoa nel 2003-2004: "Avevo già fatto la Serie C, non me la sentivo di ripeterla. Io come Bagnoli? E' un punto di riferimento per me, magari riuscissi a fare ciò che ha fatto lui".