Diamo a Cesare quel che è di Cesare: trattandosi di Roma, riteniamo sia la frase più giusta. La Roma avrà il suo stadio ma il progetto è stato modificato, nel tentativo riuscito di tagliare la testa al toro, ovvero le osservazioni della Soprintendenza ai beni culturali e le enormi pressioni che sono gravate sulle spalle del sindaco, Virginia Raggi. Alla fine la fumata del Campidoglio è bianca.

La lunga giornata di Virginia Raggi

La giornata era iniziata nel peggiore dei modi per la sindaca pentastellata. Virginia Raggi aveva accusato un malore ed era stata accompagnata in via precauzionale all'ospedale "San Filippo Neri".

A causa di ciò, il suo staff aveva comunicato l'impossibilità di presenziare, da parte del primo cittadino, all'atteso vertice in Campidoglio sulla questione stadio. La Raggi è stata dimessa intorno alle 18, ma nel frattempo la riunione era stata rinviata proprio per permettere alla diretta interessata di prendervi parte, nel momento in cui il direttore sanitario del presidio ospedaliero aveva comunicato il miglioramento delle sue condizioni di salute. "Grazie a tutti per l'affetto, ora sto bene", ha scritto il sindaco di Roma sulla sua pagina Facebook. In tarda serata, dopo l'incontro con la dirigenza dell'AS Roma, l'atteso annuncio. "Lo stadio si farà, anche se il progetto è stato cambiato e lo potremmo definire 2.0", ha comunicato l'esponente del M5S.

Le sostanziali modifiche

Intanto non è cambiata la sede, il nuovo impianto che ospiterà le gare interne dei giallorossi sarà costruito a Tor di Valle. "Abbiamo cancellato le torri - ha spiegato Virginia Raggi - oltre al taglio delle cubature al 50 per cento. Le opere pubbliche si faranno ma in due distinte fasi". Nella prima, pertanto, verranno messi in cantiere gli interventi sulla Roma Lido, sulla via del Mare e sul fosso del Vallerano.

Altre opere in progetto, come lo svincolo sulla Roma-Fiumicino ed il previsto ponte, potranno prendere il via anche dopo l'inaugurazione dello stadio. All'amministrazione Raggi premeva di mettere al bando il rischio di ciò che in tanti avevano definito "una colata di cemento su Tor di Valle". "Nessuna torre, il dimezzamento delle cubature oltre all'elevazione degli standard di costruzione.

Inoltre metteremo in sicurezza il quartiere Decima, da sempre soggetto ad allagamenti, e realizzeremo una nuova stazione ferroviaria. Il progetto è stato rivoluzionato ed oggi è diventato un'opportunità", è stato il commento del sindaco di Roma.

Necessario rinviare la Conferenza dei servizi

Le modifiche necessarie al progetto iniziale porteranno comunque ad una sospensione di almeno un mese della prevista Conferenza dei servizi, la cui riunione per il nulla osta da parte dello Stato era in calendario per il prossimo 3 marzo."Inizia un nuovo capitolo per la Roma", ha detto il presidente del club capitolino, James Pallotta, che non ha mancato di esprimere la sua grande soddisfazione per l'intesa raggiunta. "A nome dell'AS Roma voglio dire grazie al sindaco - ha aggiunto inoltre il dg giallorosso, Mauro Baldissoni - perché le modifiche proposte migliorano il progetto. Si tratta di una giornata storica".