Nella puntata delle Iene andata in onda il 1 Marzo 2017 alle 21.10, in un servizio di Giulio Golia, Fabio Quagliarella ha raccontato con visibile commozione i motivi che lo hanno spinto a lasciare la squadra del Napoli e la difficile situazione che ha vissuto. Ha deciso di parlare a distanza di sette anni, solo dopo che la vicenda si è chiusa in tribunale. Ha voluto spiegare ai tifosi e alla sua gente i motivi reali della sua scelta di lasciare il Napoli, definita folle ed infame.

Fabio quagliarella racconta tra le lacrime con gli occhi lucidi e la voce rotta tutto ciò che gli è accaduto sostenendo di essere passato come un infame agli occhi dei napoletani e che tutto ciò gli ha fatto davvero male.

Ha spiegato di essere stato vittima di uno stalker, Raffaele Piccolo agente di polizia postale, che si è infilato nella sua vita, attraverso una conoscenza in comune, fingendosi amico.

Gli era stato presentato come una persona fidata ed in grado di potergli risolvere i problemi col computer (motivo per il quale era stato contattato) e da qui in poi ha cominciato a chiedergli favori con insistenza fino ad arrivare a rivolgere minacce alla famiglia del calciatore e di rivelare fatti scottanti sulla sua vita privata.

Quagliarella ha ampiamente spiegato che solo dopo ha capito che Raffaele Piccolo gli offrì il suo aiuto solo per poter entrare meglio nelle sue questioni private ed incastrarlo con insinuazioni, menzogne gravissime, come pedofilia e frequentazioni camorristiche.

Tutte queste insinuazioni sono arrivate anche alla società di calcio partenopea ed è per questo che Quagliarella è rimasto nella società partenopea per una sola stagione ed è poi stato costretto, a malincuore, a cambiare aria. Questo è il motivo per cui è passato alla Juventus, accettando l'offerta di Conte che lo ritenne adatto alla sua squadra.

Dopo questa scelta, in maniera quasi inevitabile, a Napoli fu etichettato come un traditore perchè aveva voltato le spalle alla città per accettare l'offerta della Juventus. Il suo nome venne associato al numero 71 che nella smorfia napoletana indica ”l'omm e merda”, una persona infida e senza dignità.

Racconta che per andare in giro per Napoli doveva camuffarsi e nascondersi e di non poter uscire di casa né con la famiglia né con gli amici.

Quagliarella passato per infame, ma era solo una vittima

Ha raccontato, con visibile aspetto provato, di essere passato per un infame, ma di non averne colpa e che sarebbe felice se venisse richiamato dal Napoli perchè sente di aver lasciato qualcosa di incompiuto.

Sostiene di aver passato un periodo da incubo ma di essere sollevato dal fatto che, dopo il suo racconto in tv, tutti sapranno cosa ha dovuto subire e la vera motivazione per cui è andato via dalla squadra della sua città.

Spiega che il suo errore è stato quello di essersi fidato di una persona che riteneva amica che gli ha portato via la serenità. Questa persona è stata condannata perchè la verità è saltata fuori ed è stata fatta giustizia.

Dopo il suo sfogo sono stati molti i tifosi napoletani che gli hanno rivolto le loro scuse e la loro vicinanza.