In queste settimane in più occasioni ci sono state delle polemiche arbitrali che hanno riguardato la Juventus: più volte infatti - secondo gli avversari di turno - la Vecchia Signora ha rcevuto dei favori che le hanno permesso di vincere le partite. Queste accuse hanno riportato la mente a più di 10 anni fa, quando al termine della stagione di Serie A, esplose lo scandalo di Calciopoli che determinò la retrocessione del club bianconero (con penalizzazione) e la penalizzazione di Milan, Lazio e Fiorentina, con lo scudetto della stagione 2005/2006 assegnato a tavolino all'Inter allora guidata da Roberto Mancini.

Nel corso di un evento organizzato dall'Università "Bocconi" di Milano - dal titolo "Il valore dello sport: dialogo con Fabio Caressa", il noto giornalista di Sky Sport, ha incontrato gli studenti universitari ed ha svelato un clamoroso retroscena verificatosi pochi mesi prima dello scoppio di Calciopoli, con un episodio che vide coinvolti lui stesso in prima persona e Beppe Bergomi.

Calciopoli: ecco le pressioni della Juventus a Caressa e a Sky

Ritornando con la mente al 2006, Caressa ha raccontanto un episodio relativo a presunte pressioni ricevute per il suo licenziamento pochi mesi prima dello scoppio di Calciopoli: "È stata una pagina molto brutta e io sono stato testimone di quello che accadeva pochi mesi prima che scoppiasse lo scandalo.

Ricordo che c'erano stati degli arbitraggi che facevano pensare, in particolare in un Bologna-Juventus vinto dalla Juventus per 1-0 grazie ad un gol realizzato da Nedved su calcio di punizione. In quella partita in due occasioni sull'attaccante del Bologna Cipriani non fu fischiato il rigore, ma nell’intervista rilascita nel post-partita, lo stesso giocatore disse che gli episodi non erano importanti: Cipriani era un giocatore della GEA.Io e Bergomi in telecronaca dicemmo che due rigori non erano stati concessi al Bologna.

Arrivò una telefonata all'amministratore delegato di Sky da parte della dirigenza della Juventus che urlava, chiedendo a gran voce la mia rimozione e quella di Beppe Bergomi. Questa cosa accadde prima di Natale e lui stesso durante il cocktail ci disse di ricordarci che noi siamo Sky e siccome siamo noi a dare i soldi alla Juventus per i diritti tv, magari un giorno saremo noi a chiedere di decidere quale sarà l'allenatore della Juventus, ma loro non decideranno quello che si deve fare a Sky.

Questo episodio fa capire che forza servisse in quel momento per resistere ad alcune pressioni. Il giorno dopo sulla prima pagina del Corriere della Sera, furono pubblicate due colonne di attacco nei confronti miei e di Bergomi, si scrisse che lo stesso attaccante del Bologna aveva detto che i rigori non c’erano, ma si mistificò la realtà in modo ignobile. Non dico il nome del giornalista per rispetto, ma poi si scoprì che era colluso con quelle persone. Era un momento davvero molto complicato, si avvertiva questa pressione".

Ecco il video dell'intervento di Caressa alla Bocconi: