Mattia De Sciglio ha sfiorato la Juventus un anno fa e anche nello scorso mese di Gennaio, come ha pubblicamente ricordato il suo procuratore Giovanni Branchini. Si tratta di un giocatore serio, di valore, che indossa la maglia del Milan dal 2002 quando è entrato nelle Scuole calcio rossonere. Si tratta quindi di un evento mediaticamente serio e i tifosi rossoneri, nonostante non lo amino e nonostante sia riesplosa quest'anno la rivalità con la Juventus, non devono trascendere perchè Mattia incarna tanti dei valori che fanno parte del dna del Milan.

Tutto risale ad un anno fa

Quando Adriano Galliani premiò Mattia De Sciglio a Milanello per le 100 partite rossonere, si lasciò scappare nei confronti del laterale rossonero una battuta scherzosa: "Zero gol Mattia, nessuna rete segnata con la nostra maglia, cerchiamo di provvedere presto...". Qualche tempo dopo si sarebbe scoperto che quella considerazione era scherzosa e comunque rispettosa, ma conteneva anche un giudizio, della sostanza, della polpa. Fosse stato infatti per il Milan dell'estate 2016, De Sciglio si sarebbe trasferito alla Juventus già da un anno. Un segnale importante era arrivato anche dall'ottimo Europeo disputato da Mattia in Francia, in una Nazionale contrassegnata dal blocco Juve.

Come a dire, con queste personalità, con questi leader, mi sento più sicuro e gioco meglio anch'io. Ma il nuovo tecnico rossonero Vincenzo Montella aveva fatto di tutto per trattenerlo al Milan, non essendo sicuro poi di reperire sul mercato un giocatore altrettanto forte e altrettanto disciplinato tatticamente. Ma, nel corso di una estate. la prossima, di possibili quanto profondi cambiamenti nella rosa rossonera con una diversa programmazione del mercato, lo stesso Montella potrebbe entrare in tutt'altro ordine di idee in vista della prossima stagione.

De Sciglio ha bisogno di sicurezze

Mattia ha un carattere particolare, ha bisogno di sentirsi stimato, incoraggiato. Di sapere bene cosa fare in campo, di non avvertire il peso di responsabilità eccessive. Ognuno ha il diritto di avere il proprio carattere. E questo anche i tifosi del Milan, che al termine di Milan-Empoli 2017 hanno trattato De Sciglio più o meno, anche se fortunatamente senza sassi che volavano, come venne trattato Fulvio Collovati durante e al termine di un Como-Milan 1982.

I fischi al momento della sua sostituzione sono stati l'ennesima conferma anche per Mattia: qui non riuscirò mai a sentirmi solido e amato come io desidero che sia. Dopo gli infortuni delle annate 2013 e 2014, De Sciglio si era ripreso all'inizio della stagione di Inzaghi allenatore, ma poi sono arrivati altri contrattempi. Ci riferiamo al taglio sul volto nella partita persa a Verona dal Milan esattamente un anno fa, il fallo subìto da De Paul a Udine senza la mancata espulsione del giocatore friulano, il contestatissimo rigore del 95' minuto di Juventus-Milan, un fallo da rigore inesistente fischiatogli contro in Milan-Chievo. Insomma, troppi segnali, troppi episodi negativi. De Sciglio oggi ha bisogno dell'unico allenatore che in carriera lo ha fatto sentire "di un'altra categoria", ovvero Massimiliano Allegri. Ecco perchè Giovanni Branchini era stato a Vinovo nello scorso mese di Febbraio. Non è un tradimento, è la ricerca legittima di una propria serenità personale.