Con Stefano Pioli sarà addio, ormai è deciso. L'allenatore che sembrava aver risolto tutti i mali della squadra ereditata da Frank De Boer ha fallito miseramente l'occasione di poter aprire un ciclo con l'Inter, non riuscendo a centrare nemmeno il minimo sindacale: l'Europa League.

La prossima stagione, a meno di un clamoroso miracolo sportivo, l'Inter non disputerà le coppe europee. Fatali sono state le ultime 4 partite nelle quali la compagine nerazzurra ha raccolto la miseria di un punto, facendo peggio addirittura di Crotone ed Empoli. Nelle partite contro Sampdoria e Crotone è mancata l'umiltà e la cattiveria agonistica di chi vuole raggiungere un obiettivo, mentre nel pareggio del derby e nella sconfitta di Firenze l'Inter è andata a corrente alternata.

Dopo la sconfitta contro la Viola negli spogliatoi del Franchi è andato in scena un duro faccia a faccia fra dirigenza, squadra e staff tecnico. Sembra chiaro che l'allenatore della prossima stagione non sarà Stefano Pioli. Zhang è pronto a fare degli investimenti concreti, sembrerebbero essere 150 i milioni stanziati per il mercato estivo, ma allo stesso tempo è intenzionato ad attuare una vera e propria rivoluzione che porterà a delle cessioni per certi versi eccellenti.

L'Inter che verrà, indipendentemente da chi sarà l'allenatore ripartirà da alcuni pilastri: Handanovic, D'ambrosio, Candreva, Gagliardini e il capitano Mauro Icardi; oltre ad alcuni giovani per i quali è stata spesa una fortuna e che ancora non hanno dimostrato il loro valore come Joao Mario, Kondogbia e Gabigol.

Caccia ad una guida tecnica di spessore

I nomi fatti per la panchina interista, negli ultimi mesi, sono stati tantissimi. Alcuni veri, alcuni meramente fantacalcistici. Il sogno della dirigenza è senza ombra di dubbio Antonio Conte, che ad oggi non sembrerebbe però essere una pista percorribile, dal momento che, in caso di vittoria della Premier League, rinnoverà il suo contratto con il Chelsea.

Se sarà impossibile prendere l'ex CT della nazionale, si punterà su un profilo analogo, con le sue stesse qualità. Prima di tutto, la cultura del lavoro e la capacità di inculcare nella testa dei giocatori una mentalità vincente che possa riportare l'inter agli antichi splendori. Sono stati fatti dei sondaggi nelle ultime settimane per Luciano Spalletti, in rotta di collisione con la Roma, e per Blanc che tornerebbe di corsa a Milano. La strada da percorrere è segnata. Prima l'allenatore, poi il mercato.