Mancini, De Boer, Vecchi, Pioli, Vecchi. Quattro cambi di allenatore nell'arco di una stagione è sicuramente sintomo di mancata programmazione, di una società che deve assestarsi e di un ambiente allo sbando che non ha mai dato l'impressione di essere equilibrato.
Svariati nomi per la panchina dell'Inter
Da parecchi mesi per la panchina dell'Inter si fanno i più svariati nomi: da Conte a Simeone, passando per Blanc e Spalletti. Il DS Ausilio nei giorni scorsi si è sfogato mettendo a nudo tutte le difficoltà attraversate dall'Inter, evidenziando come per la prossima stagione ci sia bisogno di una guida sia tecnica che umana in grado di responsabilizzare un gruppo ed uno spogliatoio che troppe volte è sembrato una polveriera.
Negli ultimi giorni i vertici nerazzurri, non potendo più arrivare ne a Conte ne a Simeone, hanno intensificato i contatti con Luciano Spalletti che a meno di clamorosi colpi di scena lascerà la Roma e si legherà alla società milanese. In settimana sbarcherà a Milano Walter Sabatini con il preciso compito di chiudere la trattativa sulla base di un biennale di 3,5 milioni di euro a stagione più bonus legati al raggiungimento di piazzamenti europei. L'ex DS di Roma e Lazio conosce bene il tecnico toscano, avendolo portato lui stesso lo scorso anno sulla panchina giallorossa dopo l'esonero di Rudi Garcia, ed avrebbe convinto anche Zhang sulla bontà dell'operazione. Cosa certa è che la scelta dell'allenatore romanista rappresenterebbe una certezza, una garanzia dalla quale ripartire per portare prima di tutto la normalità e l'ordine e per avere finalmente un uomo di polso e di personalità con un background di primissimo livello.
Scenari di mercato
Con l'arrivo di Spalletti, potrebbero sbarcare a Milano alcuni elementi che il tecnico considera imprescindibili nel suo scacchiere tattico come Kostas Manolas, Rdja Naiggolan e Kevin Strootman, con quest'ultimo che è tornato il grande giocatore che era prima del gravissimo infortunio al ginocchio. La rivoluzione passa dalla guida tecnica e Spalletti è una figura esigente alla quale la società nerazzurra dovrà dare necessariamente carta bianca sia nella scelta dei giocatori che nel progetto tecnico tattico, per non ripetere le ambigue scelte dell'estate passata, con una squadra costruita senza il parere tecnico del mister e che ha riscontrato nell'arco della stagione evidenti problemi.