Dopo tante parole, dopo la lunga attesa per la sua ufficialità, oggi è stato il giorno di Ramon Rodriguez Verdejo, per tutti Monchi: il nuovo DS della Roma si è presentato alla stampa.

L'ex Siviglia è giunto nella Capitale durante un momento delicato per la società giallorossa, ancora scossa dal derby perso domenica contro la Lazio (un 1-3 interno che ha forse chiuso del tutto il sogno campionato), e col chiaro obiettivo di difendere il fondamentale secondo posti in campionato. Col Napoli a -1, con Milan e Juventus da affrontare in rapida successione, dovendo anche supplire alle squalifiche rimediate da Rüdiger e da Strootmann...

il futuro a corto raggio non è certo facile dalle parti di Trigoria.

Il lavoro estivo dello stesso monchi dipenderà molto dai soldi della Champions che entreranno immediatamente in caso di qualificazione diretta alla prossima competizione europea. "Quando ho deciso di lasciare Siviglia - ha spiegato lo stesso neo DS - ho ricevuto l'offerta della Roma. È una grande squadra e i margini di cresciti sono elevati... inoltre non partiamo da zero e quindi sognare è lecito".

"A me tocca pensare al futuro, perché sul presente posso influire poco visto che sono arrivato alla fine. So che ci sono diverse motivazioni perché si lotta per la Champions League: ma sono qui e tutto ciò che potrò fare per aiutare la squadra lo farò, dal momento che ci tornerà utile per il futuro.

Nel nostro mirino c'è la Juventus: sono ambizioso ma non regalo false aspettative. In poco tempo è impossibile raggiungerli, dovremo lavorare molto e intensamente ma tutto ciò non è irrealizzabile. È difficile, è ovvio, ma abbiamo un'ottima squadra dalla quale ripartire", ha continuato.

La Serie A è ancora scossa per la squalifica di una giornata combinata a Muntari in seguito ai cori razzisti.

"Il tema mi preoccupa - ha sottolineato Monchi - In Spagna si sta lavorando bene, grazie al lavoro congiunto di club, federazioni, governo e giocatori. Anche in Italia credo sia possibile collaborare in questo modo, ma ognuno deve aiutare l'altro anche denunciando. Quello che è accaduto a Muntari è incomprensibile e nessuno può o deve uscire dal campo infuriato perché insultato per il colore della propria pelle. A Roma c'è Rüdiger che sta vivendo la stessa situazione... bisogna aiutarlo. Siamo nel 2017 e queste situazioni non sono accettabili. Chiedo aiuto con la modestia dell'ultimo arrivato".