Il ''caso'' Donnarumma è sulla bocca di tutti, tifosi, giornalisti, addetti ai lavori e tutti condividono lo sgomento di una risposta che nessuna si aspettava. Il portierone classe 1999 ha detto ''no'' alla proposta di rinnovo presentatagli dal Milan. Com'è possibile che un ragazzo di 18 anni, che gioca per la squadra che tifava sin da bambino, al quale viene offerto un ingaggio di 5 milioni di euro netti per 5 anni, possa rifiutare categoricamente il rinnovo nel primo vero incontro tra le parti? Come può un ragazzo così giovane correre dietro a proposte d’ingaggio ancora più alte?

La risposta è meno scontata di quello che si vuol fare apparire.

Raiola non si fida della nuova società

Gigio Donnarumma è veramente legato ai colori rossoneri e i 5 milioni offerti per il rinnovo sarebbero anche stati accettati, ma c’è un problema con la nuova società cinese che tanto non piace al vero fuoriclasse del mercato: Mino Raiola. I problemi nascono infatti con l’italo-olandese e non con il giocatore (che però si affida totalmente al proprio procuratore) e gli ultimi due mesi hanno sancito una rottura che non sembra poter essere sanata. Raiola non si fida della cordata cinese, era stato chiaro già a marzo quando aveva dichiarato “Ci sono cinesi e cinesi. Quelli di Suning sono seri, quelli del Milan invece stanno facendo figure di m...".

Gli investimenti da 100 milioni di euro già effettuati sul mercato per garantirsi grandi giocatori del calibro di André Silva non hanno convinto il superprocuratore circa la bontà del progetto Milan.

Anche la Uefa aspetta spiegazioni

Le perplessità palesate da Raiola sono, in realtà, le stesse che aleggiano all’interno dell’‘Uefa, non convinta dalla richiesta di 300 milioni al fondo Elliott per la chiusura dell’acquisto del club.

Questi soldi devono essere restituiti al fondo entro un anno altrimenti il Milan diventerà una controllata Elliott (con scenari conseguenti quantomeno poco piacevoli). L’Uefa non permette, per effetto del Fair Play finanziario, alle società di essere indebitate per valori così elevati ed infatti ha subito richiesto spiegazioni alla nuova società già nel mese di marzo.

La dirigenza ha sfruttato il cambio di società e ritirato il Voluntary Agreement (documento che avrebbe spiegato nel dettaglio gli incassi futuri preventivati dalla società per potersi muovere sul mercato senza creare passivo) predisposto dalla precedente gestione, presentandone uno nuovo (azione permessa dalle normative vigenti in caso di cambio di proprietà) che andrà in valutazione ad ottobre del 2017. Detto in maniera semplice, non ci saranno sicuramente problemi prima della stagione 2018/2019.

La clausola della discordia

Ma Raiola conosce bene la situazione e non convinto dalla stabilità societaria raccontata da queste pratiche, volendo così inserire una clausola che liberasse Donnarumma ad importi non elevatissimi (si parla di circa 40/50 milioni di euro).

Il Milan ha rifiutato tale clausola in un primo momento salvo poi cercare di inserire un importo non inferiore ai 100 milioni per evitare lo scontro col giocatore. Scontro che alla fine si è comunque materializzato visto che Raiola è rimasto infastidito dal tentativo della società di scavalcarlo andando a parlare direttamente con la famiglia e con il giocatore stesso per convincerlo a firmare. Ecco come si è arrivati ad un incontro in cui l’agente ha semplicemente comunicato l’intenzione di non rinnovare del calciatore. La cosa certa è che il percorso di Donnarumma al Milan è virtualmente terminato, il mercato ci racconterà il suo futuro.