Il Presidente della Lazio ne ha per tutti, è un fiume in piena e risponde piccato e seccato a tutte le illazioni piovute addosso alla sua società per bocca del calciatore senegalese Keita Balde Diao e dal suo procuratore Roberto Calenda (dichiarazioni rilasciate a "La Gazzetta dello Sport"). Al solito il patron della Lazio non si tira indietro. Innanzitutto il Presidente Lotito ci tiene a chiarire ed a fugare ogni dubbio su due situazioni specifiche. La prima è quella relativa alla mancata partecipazione del giovane calciatore della Lazio a ben tre sedute di allenamento, giustificate dalla presentazione di un certificato medico.

Il maggior azionista della Lazio afferma di studiare l'eventualità adire a vie legali. Tale comportamento, da parte del calciatore, sarebbe contrario a ciò che sancisce il contratto firmato da Keita con la società biancoceleste, il quale prevede obblighi e doveri non solo relativi alla partecipazione alle gare.

Tornando sulla mancata convocazione di Keita nella finale di Supercoppa con la Lazio, Lotito rimanda al mittente tutte le accuse e parla di un Keita sotto tono in rifinitura che avrebbe confidato di non sentirsela di giocare quella partita. La decisione sull'esclusione è spettata esclusivamente al Mister della Lazio Simone Inzaghi, attraverso valutazioni strettamente tecniche e di opportunità.

Claudio Lotito, portando avanti, ormai da anni, una battaglia concettuale sul rispetto delle regole, non si pone il problema di rischiare di perdere il ragazzo a parametro zero, anteponendo il rispetto delle regole stesse a qualsiasi forma di introito economico.

Proposta di rinnovo e offerte da altri Club

Il Presidente Lotito passa poi ad esaminare, con forza ed al solito senza peli sulla lingua, due aspetti nevralgici della vicenda: la proposta di rinnovo fatta al ragazzo e le offerte di acquisizione del suo cartellino fatte da altri Club.

Per quanto riguarda la proposta di rinnovo contrattuale, Claudio Lotito smentisce in maniera ferma e clamorosa il giovane calciatore Keita Balde Diao e il suo Procuratore Roberto Calenda, sostenendo di aver incontrato per ben due volte l'agente del calciatore e di avergli proposto un accordo pluriennale molto importante, il massimo mai offerto, sotto la sua gestione, ad un calciatore, pareggiando lo stipendio preso da Klose qualche anno prima, oltre 2 milioni di euro l'anno.

Il ragazzo e il suo entourage, afferma il Presidente, non accettarono tale proposta e asserirono di voler andare via dalla Lazio. Claudio Lotito si sfoga e attacca anche parlando delle offerte ricevute per le prestazioni del calciatore senegalese, elencando le tre offerte pervenute, facilmente dimostrabili attraverso documentazioni ufficiali. La prima riguarda il Milan, offerta di ben 35 milioni di euro, la seconda il West Ham, 32 milioni di euro, la terza il Napoli, 30 milioni di euro. Tali proposte, girate al procuratore di Keita, Roberto Calenda, non vennero ritenute interessanti e fu risposto che l'unica soluzione gradita era la Juventus. Perché la Lazio dovrebbe vendere un suo calciatore ad una squadra che offre la metà rispetto ad altre? Seguiamo la vicenda e continueremo a sentirne ed a vederne delle belle.