Non tutti i calciatori che vengono ceduto alla fine sono rimpianti, soprattutto se sono costati una cifra spropositata e allo stesso tempo la loro partenza ha permesso un sensibile risparmio sul monte ingaggi. Dietro la strategica "spending review" sugli stipendi operata dall'Inter c'è anche e soprattutto la rinuncia ad elementi che non rendevano per quanto costavano a bilancio. E' il caso, ad esempio di Jovetic, di Kondogbia ed anche di un altro calciatore che nell'estate del 2015 era arrivato con ben altre credenziali.

Gioia dal Portogallo

Il riferimento va naturalmente a Gagibol che si credeva potesse essere un potenziale crack ed invece si è rivelato un flop, nonostante ad un certo punto avesse tutto il sostegno di San Siro dalla sua parte.

Nessun allenatore che si è alternato sulla panchina interista nella passata stagione lo ha ritenuto pronto per giocare in Serie A e pertanto si optato per farlo andare a giocare in prestito in un campionato importante come quello portoghese. Ad assicurarsene le prestazioni è stato il Benfica che punta forte su di lui, gode della partecipazione nerazzurra nel pagamento degli emolumenti e ha la possibilità di esercitare un diritto di riscatto. Che nell'ambiente lusitano ci sia memoria dei grandi numeri che faceva in Brasile lo si capisce dall'attesa spasmodica con cui i tifosi contano di vederlo in campo ed è già stato convocato per la sfida contro il Portimonense. Tra i venti convocati chiamati a contenersi un posto da titolare per la partita dell'Estadio Da Luz c'è anche lui e chissà che non possa bagnare l'esordio con un gol.

La benedizione di Spalletti

Gabigol avrebbe voluto prolungare la sua esperienza in nerazzurro, ma diverse componenti si sono esposte per sensibilizzarlo a sposare la possibilità di andare a giocare con continuità da qualche parte. Tra questi c'è il tecnico di Certaldo che ha fatto sapere di credere nelle qualità del calciatore, ma di avergli consigliato di maturare esperienza altrove poiché ancora non pronto per entrare nelle rotazioni dell'Inter.

Un altro anno ai margini gli sarebbe servito a poco e pertanto nessuna destinazione sarebbe potuta essere migliore del Portogallo dove si gioca un calcio a metà strada tra quello brasiliano e quello super disciplinato a livello tattico europeo. Nel calciatore c'è sicuramente grande voglia di riscattare l'annata deludente e di dimostrare il proprio valore.