Wanda Nara ha presentato a Milano, presso la libreria Rizzoli, all'interno della Galleria in prossimità del Duomo, la sua ultima fatica letteraria, Campione in campo e nella vita, un libro che parla del marito Icardi, dell'Inter e dei bambini a cui l'opera è destinata. La presentazione ha attirato grande curiosità e soprattutto la presenza di tanti bambini chiassosi e festanti. Durante la cerimonia Wanda Nara, agente e moglie del capitano dell'Inter, si è fatta sfuggire alcune cose interessanti sul futuro dell'attaccante argentino.

Lo spunto è partito dalla domanda di un bambino, sicuro futuro giornalista: Icardi sarà sempre il capitano dell'Inter?

Una domanda attuale e fatta alla persona giusta. Ricordiamo che il contratto di Icardi ha una clausola rescissoria di 110 milioni di euro, valevole solo all'estero. La società nerazzurra dopo le recenti operazioni di mercato fatte da squadre come il PSG, ha timore che il valore della clausola sia troppo basso, vorrebbe quindi ritoccarlo verso l'alto, cifra da definire.

Rinnovo Contratto

In questo nuovo scenario, Wanda Nara ha visto giustamente un'opportunità per rivedere al rialzo anche lo stipendio del marito, pur avendo firmato l'accordo da poco. In pratica la signora vorrebbe per il suo amato, un rinnovo di contratto con cifre di circa 8 milioni di euro annui, ecco il motivo delle continue proteste della curva interista nei confronti del proprio capitano, visto più come un mercenario e quindi non degno di indossare la fascia da capitano.

In pratica per gli ultras interisti l'aumento della clausola rescissoria dovrebbe avvenire senza la richiesta di ritocco dello stipendio. Wanda Nara non condivide l'opinione.

Ritorniamo alla domanda del bambino, la signora ha saputo dribblarla con classe ed eleganza, da vera attaccante: lei essendo interista spera vivamente che il marito resti all'Inter.

Icardi in realtà ama quei colori e vuole vincere con la squadra ed è convinto di riuscire nell'impresa perché è una testa dura; il sogno resta come ovvio il triplete, appunto un sogno. Il giocatore è talmente legato ai colori della società che quando la squadra perde, a casa non parla per giornate intere e il resto della famiglia cerca di allinearsi al clima per non arrecare disturbo al giocatore distrutto.

La famiglia vive di calcio, e questo aiuta sia dal punto di vista economico ma anche nel trasmettere valori come imparare il rispetto delle regole e degli avversari, aver cura del proprio corpo e fare una vita sana, dare importanza all'amicizia e alla lealtà. Lealtà che ha giustamente un prezzo, molto caro per la società.