Partiamo da un dettaglio che ancora nessuno ha considerato. Tra ieri sera e questa mattina, Enrico Preziosi e la Sri Group hanno rotto il patto dei comunicati congiunti. A Telenord, il presidente del Genoa, ha fatto trapelare distanze quasi incolmabili con Giulio Gallazzi, mentre nelle ultime ore anche Beniamino Anselmi sbottava ai microfoni de Il Secolo XIX: "Ci mancano dei dati. E' tutto più complicato finchè non ci vengono forniti i documenti. Per ora li abbiamo solo sentiti raccontare".

Ore di tensione, trattativa saltata?

Una frecciata velenosa lanciata all'attuale presidente del Genoa, che potrebbe allontanarsi ulteriormente dai suoi interlocutori, considerata anche l'ultima provocatoria proposta dell'ex banchiere veneto: "Inviterei i giornalisti per la narrazione dei conti del Genoa".

Un incontro pubblico vero e proprio, obiettivamente impossibile da immaginare. Anche perchè il presidente Preziosi vuole riprendere il comando per risollevare il Genoa dalla zona retrocessione. In queste ore, però, continua a tener banco la cessione. Gallazzi è apparso stranamente calmo e ha annunciato una nuova offerta ufficiale per il grifone. Sarà l'ultima, questo è certo. Il tempo è scaduto e non ci sono nemmeno più i margini di una contrattazione: non è un buon segnale per chi auspicava un cambio, perchè le distanze sono più ampie di quello che si potesse credere in partenza. Il clima sembra destinato a scaldarsi ulteriormente, ogni accordo è saltato e resta soltanto un'ultima carta da giocare per Gallazzi.

Il nodo sui debiti può compromettere tutto

La sua offerta non si discosterà molto da quella precedente, poi è emerso un problema di natura non strettamente economica. Stiamo parlando della gestione dei debiti, di cui la nuova proprietà dovrebbe occuparsi, in caso di cambio ai vertici. Anche qui ci sono delle divergenze molto nette tra Preziosi e Gallazzi.

Il presidente rossoblu, infatti, ha messo le mani avanti. La fiducia che nutre nei confronti di Anselmi non è sufficiente per procedere verso il closing: "Mi diano 120 milioni, se non troviamo un accordo sui debiti li pagherò io. Così questo ostacolo scompare". E' chiaro quindi, come detto sopra, che questo è un aspetto cruciale.

Purtroppo, però, il tempo è quasi scaduto. Pochissime le possibilità di un ribaltone, anche se la mancata cessione assumerebbe un sapore molto amaro. Difficilmente, alle porte di Villa Rostan, si ripresenteranno, in tempi brevi, interlocutori di questo calibro.

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