Parole non al miele, quelle da pronunciate da Mino Raiola, procuratore di Gigio Donnarumma (e altri giocatori rossoneri come Ignazio Abate e Giacomo Bonaventura oltre a vari giovani della Primavera). Secondo l'agente italo-olandese non c'è nessun problema personale con i due dirigenti del Milan, ma dichiara fermamente di non credere al loro progetto.

Dal canto suo l'amministratore delegato della società meneghina ha replicato così in una lunga intervista al Corriere dello Sport: "Mi è dispiaciuto che abbia detto certe cose. Raiola è l'agente di Donnarumma, ma anche di Bonaventura, Abate e altri giovani.

Ammetto però che Mino è coerente e questa sua s­fiducia l’ha espressa ­fin da aprile perché vede come oscuro e nebuloso il futuro del club. Gli ho spiegato il nostro progetto che si svilupperà in 4-5 anni. Dalle sue ultime frasi deduco che, nonostante gli investimenti, nutre ancora perplessità, ma sono felice che Gigio abbia scelto di rimanere: vuol dire che lui ci crede"

Rapporti non idilliaci

Dopo aver fatto spesso affari con la vecchia dirigenza rossonera, fin da subito Mino Raiola si è mostrato ostile al nuovo corso della società. Emblema di questi rapporti tesi è stata la trattativa per il rinnovo di Gigio Donnarumma, autentica telenovela estiva che, probabilmente, non ha avuto vincitori.

Il baby portiere fu vittima di un vero e proprio linciaggio mediatico, culminato con il lancio di finte banconote in campo da parte di tifosi durante l'Europeo under 21, accusato dai tifosi di aver tradito la società che lo aveva lanciato e che era disposta a tutto per trattenerlo.

Dal canto suo anche la società Milan non ne uscì completamente vincitrice, soprattutto dopo il passaggio in rossonero di Antonio Donnarumma, fratello maggiore di Gigio, definito "tassa rinnovo" da parte delle malelingue. E lo stesso Raiola, convinto di poter spostare in estate il portiere rossonero, si è dovuto arrendere alla ferma volontà del ragazzo di restare a Milano almeno un'altra stagione.

Non solo contro il Milan

Raiola, nella stessa intervista, ha rischiato di offendere anche i tifosi juventini suggerendo alla stella argentina Paulo Dybala di lasciare la Serie A, e quindi anche la Juventus. "Penso che Dybala lascerà la Juve - ha detto - deve andare in una squadra alla sua altezza. Difficilmente potrebbe entrare nel Barcellona in ristrutturazione, ma farebbe bene al Real Madrid, al Manchester United, al City o al Chelsea".