Il 5 maggio 2002 è una data che resterà impressa per sempre nella memoria di tutti gli sportivi e in particolar modo nella testa dei tifosi dell'Inter per la perdita di uno scudetto che sembrava ormai cucito sulle maglie nerazzurre. Si giocava l'ultima giornata di campionato ed i nerazzurri arrivarono in testa alla classifica con un punto di vantaggio sulla Juventus ma persero clamorosamente allo stadio Olimpico per 4-2 contro una Lazio che, ormai, aveva poco da chiedere a quel campionato mentre i bianconeri vinsero allo stadio Friuli contro l'Udinese per 2-0.

Una giornata molto amara ma che si arricchisce di un nuovo retroscena, raccontato dall'ex difensore colombiano, Ivan Ramiro Cordoba, che ai microfoni di Premium Sport è tornato a parlare di quella data, soffermandosi in particolar modo sulla partita tra Udinese e Juventus. Queste le sue parole, che faranno sicuramente discutere:

"Diciamo che l'abbiamo dimenticata dopo tutto questo tempo (e probabilmente per i successi ottenuti successivamente n.d.r.). Andrebbe rinfrescata un po' la memoria, perchè nella mia testa ho un conflitto: se dire o meno determinate cose. Non è questo il motivo per cui non abbiamo vinto lo scudetto visto che avevamo il futuro nelle nostre mani e non abbiamo avuto la giusta carica per andare a vincere, però sono successi dei fatti...

in quella giornata si giocava, come sapete, Udinese-Juventus... vabbè Udinese contro quell'altra squadra, e se senti un amico, un compagno di Nazionale, che ti dice che per quel match senza motivo furono mandati in tribuna ben quattro titolari... abbiamo perso per colpe nostre ma se non ci fossero stati tanti altri episodi, probabilmente sarebbe stata tutta un'altra storia.

Non voglio dire il nome dell’allenatore, ma lo capite: c’è quell’episodio come tanti altri”.

Capitolo Balotelli

Il centrale colombiano ha parlato anche dell'attaccante italiano del Nizza, Mario Balotelli, suo compagno di squadra nell'anno nel 2009 e nel 2010, anno del leggendario Triplete, e che sembra tornato su buoni livelli tanto che si è tornati a parlare di una sua possibile convocazione in Nazionale:

"Mario è una persona buona, quando si è faccia a faccia è praticamente un bambino, è l'ambiente che lo condizione e lo porta a voler essere una star.

Ha avute tante possibilità, più di quelle che normalmente si danno ad un giocatore, ma sarà sempre così. Non ho problemi a dire che non sarà mai un campione anche se aveva grande potenzialità e per me sarebbe potuto diventare più forte perfino di Zlatan Ibrahimovic."