In casa Inter l'uomo del momento è sempre lui, Mauro Icardi. Il capitano nerazzurro anche quest'anno si sta dimostrando un vero e proprio bomber di razza, con ben undici reti realizzate in dieci partite disputate fino a questo momento, tra cui la tripletta nel derby di Milano contro il Milan. Gol che hanno permesso alla squadra di essere al secondo posto in classifica, a ventisei punti, a due punti dal Napoli capolista.

L'attaccante di Rosario ha rilasciato un'intervista esclusiva a Undici, in cui ha parlato degli obiettivi futuri, delle voci di mercato che lo hanno accostato al Napoli nell'estate del 2016 e, soprattutto, sulla sua fede interista e da cosa è nata.

Queste le sue parole:

Essere capitano dell'Inter

"Essere il capitano dell'Inter non è un problema per me visto che posso farlo tranquillamente avendo una grande personalità. Non sembrerebbe, ma alla fine sono qui da ben cinque anni. Essere il capitano dell'Inter è la mia missione e, soprattutto, io sono tifoso interista".

Il motivo del biondo platino

"Ho deciso di fare qual colore perché dall'Argentina arrivava Susanna Jimenez, show girl argentina con il quale abbiamo fatto una puntata del suo show. L'ho tolto subito dopo perché c'era la convocazione con la nazionale e non volevo andarci completamente pelato".

Il modo di giocare

"Per il bene della squadra cambio volentieri il mio modo di giocare.

Se ai fini del risultato e per la squadra è utile, io sono contento di poter dare una mano ulteriore".

Inter fortunata

"Nessuna fortuna, è merito del lavoro fatto questa estate con il mister, che è molto attento a tutto. E abbiamo ben in mente quello che è l'obiettivo di tutti, cioè tornare in Champions League. E lavoriamo per raggiungerlo, ma non si parli di fortuna.

Non penso, invece, allo scudetto visto che pensiamo solo a fare bene poi arriverà il premio che meriteremo in base al nostro lavoro".

Come nasce la fede interista

"Io sono tifoso dell'Inter fin da bambino perché giocavo alla Play Station e sceglievo sempre i nerazzurri. Ci giocavo insieme al mio migliore amico e sceglievo l'Inter perché c'era adriano, che mi piaceva tanto.

Ero bambino e già tifavo i nerazzurri".

Le voci sul Napoli dell'estate scorsa

"Di queste cose ne parla il mio procuratore con la società. L'anno scorso è successo un po' di casino ma io sono sempre stato tranquillo a riguardo. Per i nerazzurri ho sempre dato tutto tanto che ricordo che eravamo in ritiro in America e all'allora tecnico, Roberto Mancini, dicevo di essere sereno".