Nella nona giornata di campionato, il Milan pareggia con il Genoa di Juric. Per Montella la situazione è sempre più complicata e, se prima aveva le rassicurazioni della dirigenza, ormai la sua panchina è sempre più in bilico. La squadra, costruita a suon di investimenti e giocatori di grido, non riesce a dare gioie ai tanti tifosi, che partita dopo partita, al termine di prestazioni scialbe la subissano di fischi.

Il cammino del Milan

È ormai lontana l'ultima vittoria in campionato per i rossoneri, che risale al 20 settembre, quando affrontò in casa la Spal.

Dopo è calata la notte sugli uomini di Montella. Tre le sconfitte di seguito con Sampdoria (2-0), Roma (0-2) e nel derby con l'Inter (3-2). Infine, questa domenica è arrivato il pareggio col Genoa a reti inviolate. Senza dubbio poteva essere una partita diversa,ma dopo 25' minuti i rossoneri si sono ritrovati a giocare in 10 per l'espulsione di Leonardo Bonucci: l'occhio attento della VAR ha infatti rilevato una gomitata del rossonero, meritevole del cartellino rosso. Molte le occasioni non concretizzate dal Milan: il grifone ha saputo respingere alla grande gli attacchi dei padroni di casa e in alcuni casi, se non fosse stato per Donnarumma, si sarebbe potuto portare anche in vantaggio. Cutrone, entrato solo all'84' al posto di Kalinic, ha potuto fare poco e niente.

Mentre per Andre Silva e Musacchio oggi c'è stato solo posto in panchina.

I maligni dicono addirittura che quella di Bonucci sia stata un'espulsione "programmata", in vista della partita tra due settimane con la Juventus, se dovesse prendere due giornate di squalifica. Quello che è certo, invece, è che la panchina di Vincenzo Montella è sempre più calda, considerando anche il cammino del Milan in Europa League, che ha visto il pareggio di giovedì con l'Aek Atene a San Siro e la vittoria in extremis con il Rijeka.

Quest'estate l'entusiasmo era alle stelle: record di abbonamenti, stadio pieno e tanta euforia per il ritorno del diavolo in Europa. Oggi tutto questo sembra solo un lontano ricordo e la squadra termina spesso le partite tra i fischi.

È il momento che il mister faccia il punto della situazione: sono inaccettabili risultati del genere, considerando gli ingenti investimenti effettuati in fase di campagna acquisti. Arrivati a questo punto, l'allenatore qualche colpa ce l'ha e bisogna rimediare quanto prima. Nel frattempo, attendiamo tutti con ansia il risveglio del diavolo, sempre che non sia troppo tardi.