Il 2006 è un anno passato tristemente alla storia nel mondo del calcio per lo scandalo di Calciopoli, che vide la Juventus retrocedere in Serie B, e Fiorentina, Lazio e Milan pesantemente penalizzate. Inoltre in quella stagione si verificò anche il trasferimento del fuoriclasse svedese Zlatan Ibrahimovic dai bianconeri all'Inter.

Il calciatore approdò nella Milano nerazzurra per una cifra di circa trenta milioni di euro e, insieme a lui, giunse al club meneghino anche il centrocampista francese Patrick Vieira, con la Juventus che incassò complessivamente circa cinquanta milioni di euro.

Fu un vero affare per l'Inter che, nel 2009, cedette a sua volta Ibrahimovic al Barcellona per sessanta milioni di euro più il cartellino dell'attaccante camerunense Samuel Eto'o, valutato trenta milioni. Quell'operazione di mercato fu una sorta di crocevia che portò alla leggendaria conquista del Triplete da parte della squadra nerazzurra. Ricordiamo, comunque, che con Ibra l'Inter ha vinto ben tre scudetti e due Supercoppe Italiane, e un titolo di capocannoniere nella stagione 2008-2009.

L'intervista a Mino Raiola

A quei tempi, l'agente dell'attaccante scandinavo era già Mino Raiola che, ai microfoni del portale svedese "Expressen", di recente ha svelato i retroscena di quel trasferimento che fece tanto scalpore nel mondo del calcio: "Io lo sapevo, ero consapevole che fosse il momento, per Zlatan, di trasferirsi all'Inter.

Era andato in nerazzurro per scrivere la storia. Quando Ibra ha lasciato la Juventus la cosa era stata già preparata da un anno, non è successo a causa dello scandalo di Calciopoli, il suo passaggio non aveva nulla a che fare con quella situazione, visto che avevo già organizzato l'affare".

Il passaggio dal Barcellona al Milan: "Dopo il Barcellona, avevo già intuito che il suo prossimo step era quello di passare al Milan e non all'Inter, poi dopo era arrivato il momento di lasciare Milano.

Lui non voleva parlare con me perché non aveva intenzione di abbandonare la città, anche se sapeva che avevo ragione, e si infastidisce quando ho ragione".

Sul difficile ambientamento a Parigi: "Non gli piaceva neanche l'idea di trasferirsi all'Inter inizialmente. Penso si sia irritato perché avevo ragione".

Fa quello che vuole: "Ibra, comunque, fa quello che vuole. Non c'è animale al mondo, elefante o bombe, che possano fargli fare qualcosa che non vuole, nemmeno il sottoscritto".

Periodo al Barcellona: "Per me è stato fantastico, per lui molto brutto".