Comincia con una grande sorpresa dal Meazza il diciassettesimo turno di Serie A: dopo aver sofferto contro il Pordenone in coppa Italia, l'Inter sbatte ancora su un muro friulano, stavolta quello dell'Udinese di Oddo. I bianconeri giocano una grande gara, e dopo soli 14 minuti passano in vantaggio con il piattone sotto porta di Lasagna. Nemmeno il tempo di esultare, che il solito Icardi sigla il pareggio, con la sua 17a rete stagionale. Nella ripresa sono ancora gli ospiti a mettere la testa avanti con il penalty di De Paul, e 13 minuti prima del triplice fischio Barak chiude definitivamente i conti.

Arriva così la prima sconfitta per i nerazzurri, che abbandonano la testa della classifica.

Per una capolista che va, ce n'è una che viene, anzi, che torna: è il Napoli di Sarri, che in 30 minuti demolisce un Torino a tratti imbarazzante in fase difensiva: Koulibaly la sblocca dopo 4 minuti, Zielinski raddoppia al 25° e cinque minuti dopo Hamsik batte per la terza volta Sirigu, raggiungendo Maradona nell'Olimpo dei cannonieri azzurri. Nella ripresa i granata creano qualche buona occasione, ma l'unica nota positiva per i padroni di casa è il ritorno al gol di Andrea Belotti, che fissa il definitivo 1-3.

Vittoria al cardiopalma per la Roma, che all'Olimpico ospita un Cagliari solidissimo nella propria metà campo: i giallorossi vanno vicini al vantaggio con Nainggolan nel primo tempo, ma sembrano troppo impacciati sotto porta.

La gara si innervosisce nella ripresa, e l'arbitro Damato, rivelatosi non all'altezza della gara a causa di una scarsa personalità, non riesce a prendere in mano la situazione. Il VAR concede un rigore alla Roma, ma Cragno si supera sul tiro di Perotti. Al 94° la partita si sblocca: Kolarov su punizione mette al centro la sfera, Cragno esce male, e Fazio a porta vuota segna il gol decisivo.

Damato quasi annulla la rete del difensore argentino, ma dopo aver consultato il VAR, fa esplodere di gioia e di rabbia lo Stadio Olimpico.

Arriva l'ennesima goffa prestazione del Milan, umiliato al Bentegodi dall'Hellas eliminato pochi giorni prima dalla coppa Italia: gli uomini di Pecchia si prendono una gran rivincita, rifilando tre gol alla squadra di Gattuso.

Caracciolo al 24°, Kean al 55° e Bessa al 77° firmano il grande pomeriggio gialloblù: come se non bastasse, al 91° il Milan perde anche Suso, che viene espulso dopo un brutto quanto stupido fallo.

Una super Juve, forse la migliore della stagione, demolisce al Dall'Ara l'impotente Bologna di Donadoni: il calcio di punizione di Pjanic apre le danze dopo 27 minuti, Mandzukic raddoppia nove minuti dopo con un bel diagonale mancino. Al 64°, Matuidi al volo con il sinistro chiude i giochi. I bianconeri superano così l'Inter, e si preparano alla super sfida si sabato, quando allo Stadium arriverà la Roma.

Prima vittoria per Walter Zenga sulla panchina del Crotone: allo Scida, gli Squali superano di misura il Chievo di Maran grazie alla rete di Budumir servito da Ajeti al minuto 33.

Al 91° i Clivensi vanno vicinissimi al pareggio, ma la conclusione di Pucciarelli si spegne di un nulla sul fondo.

Termina a reti inviolate la gara del Franchi tra Fiorentina e Genoa: i Viola creano qualche occasione in più soprattutto nella prima parte del secondo tempo, ma non riescono mai a concretizzare. Alla fine della gara, il pareggio soddisfa Ballardini mentre lascia l'amaro in bocca agli uomini di Pioli.

Il Sassuolo di rapina infligge la seconda sconfitta di fila in casa alla Sampdoria. Nel finale succede di tutto: al minuto 82 Politano sbaglia un rigore, ma poco prima del triplice fischio è Matri a regalare alla squadra di Iachini tre punti d'oro per allontanarsi seppur di poco dalla zona retrocessione.

Cade ancora il Benevento, che al Vigorito ospita la Spal di Semplici: gli stregoni passano avanti grazie all'autogol di Cremonesi, ma la doppietta di Floccari ribalta gli esiti del match in favore della squadra ferrarese.

Nel posticipo, Atalanta e Lazio danno vita alla gara più bella di questa giornata di campionato: i nerazzurri dopo 22 minuti vanno subito sul 2-0, grazie alle reti di Caldara ed Ilicic, ma vengono ripresi prima del duplice fischio dalla doppietta di Milinkovic Savic. Nella ripresa è ancora Ilicic su rigore a riportare la Dea in avanti, ma al 79° il destro di Luis Alberto firma il definitivo 3-3.