A meno di cambi di rotta degli ultimi giorni, sarà Giovanni Malagò in persona a prendere in mano la FIGC dopo il flop delle elezioni che hanno lasciato i vertici del calcio senza guida. L'indiscrezione, non confermata dal diretto interessato, ha un senso alla luce delle pressioni dirette o indirette del presidente del CONI che ha sempre prospettato una gestione commissariale per le macerie del dopo Tavecchio. Ad ogni modo, Malagò delegherebbe una serie di collaboratori in diversi punti chiave della complessa macchina federale. Per il Club Italia, dunque per la gestione di tutto ciò che riguarda la Nazionale, si fa il nome di Alessandro Costacurta.

E per quanto riguarda il prossimo CT, c'è già una candidatura che sembrerebbe avere più chanches rispetto alle altre.

CONI, massimo riserbo

Interpellato dai giornalisti, il presidente del CONI è stato piuttosto 'tattico'. "Non dico nulla, non posso dire nulla - è la melina di Giovanni Malagò - ci sarà una riunione della giunta del CONI il prossimo 1 febbraio". A chi gli chiede un commento su quanto accaduto in Federcalcio, ha risposto di non aver letto ancora i giornali. "Potete anche non crederci, ma sono stato con le mie figlie e non ho letto nulla". Ogni nodo dovrebbe essere sciolto nel pomeriggio dell'1 febbraio (la riunione della giunta del CONI è fissata per le ore 15). In merito al caos-calcio, c'è anche la dichiarazione del ministro dello Sport, Luca Lotti.

"Bisogna ripartire dal basso, dal modo in cui si insegna a giocare al calcio, bisogna rivedere le regole e gli statuti. Sarà questo il lavoro del commissario, ma non voglio anticipare nulla".

Mancini favorito per la panchina azzurra?

La Nazionale, causa scatenante di tale terremoto dopo la mancata qualificazione ai Mondiali di Russia, attende un CT.

Sarà quasi sicuramente un tecnico pro-tempore a guidare l'Italia nelle prossime partite amichevoli, probabile che questo ruolo venga affidato a Gigi Di Biagio. Gli azzurri affronteranno l'Argentina (23 marzo), l'Inghilterra (27 marzo) e la Francia (1 giugno). A settembre ci saranno i primi impegni ufficiali nella neonata Nations League: auspicabile in estate, dunque, la nomina del nuovo CT.

Potrebbe essere Roberto Mancini che ha già reso noto di gradire la panchina azzurra. L'attuale allenatore dello Zenit San Pietroburgo sarebbe dunque in pole position per guidare l'Italia post-disastro Mondiale mentre, per la gestione del Club Italia, Malagò sarebbe pronto per delegare a Costacurta ogni responsabilità.

Lega Serie A, da un commissario all'altro

Il primo atto del commissario federale sarà però quello di nominare il nuovo commissario della Lega di Serie A. Da escludere la conferma di Carlo Tavecchio, il nome che circola è quello dell'attuale sub-commissario Paolo Nicoletti o, in alternativa, Roberto Fabbricini per il quale nei mesi scorsi era stata ventilata la possibilità di assumere la gestione commissariale della FIGC.

Ma potrebbe anche essere nominata una figura specifica per le riforme federali, soluzione gradita alla maggioranza dei presidenti dei club del massimo campionato.

Cambiare lo statuto federale e la formula dei campionati

Tra le riforme che il commissario federale metterà in atto, la prima riguarderà lo statuto. Il CONI lo ritiene "illegittimo" se consideriamo che non permette all'assemblea elettiva di votare i consiglieri, cosa che invece accade nelle altre federazioni. In FIGC sono nominati di diritto o indicati dalle varie componenti. L'intenzione sarebbe inoltre quella di dare più forza alla Serie A per l'elezione della presidenza federale e meno a Lega Pro e Dilettanti. Tra le riforme potrebbe anche esserci un nuovo cambio di formula dei campionati con il ritorno della Serie A a 18 squadre e la Serie B a 20, oltre ad una riorganizzazione complessiva degli organi di giustizia sportiva.